<Ciao Dru! Mattia come sta? È a casa con i bambini?>
<Si è arrivato un’oretta fa, hanno cenato, ho fatto bagnetto ai tati e poi sono scappata qui da te. Come va il braccio di Giada?>
<Amica sono distrutta. Lei ormai ha imparato ad usare anche la sinistra, io invece ho dovuto riattivare modalità “mamma 1000 occhi e scordati di avere anche solo 5 minuti per te!”. Con un il braccio destro ingessato ho paura di tutto. E tutto per colpa di una stupida caduta. Risultato gomito rotto, gesso per un mese. Niente scuola, niente piscina, vietato giocare fuori, poi con questo caldo è davvero dura invertarsi come passare il tempo. Grazie di essere venuta stasera, solo a quest’ora posso lavorare un po’ al blog. Allora che mi dici?!>
<Cosa ti dico?! Ti dico che sono emozionatissima, che non sto nella pelle. Mi sudano le mani, dormo poco, mangio meno. E ancora non ci credo. E tu???>
<Io ho così atteso questo momento che ora che è prossimo faccio finta di nulla. Come sempre. Faccio opera di rimozione. Non ci penso>
<Come non ci pensi? Ti sei forse scordata i 1000e1000 whatsapp che mi mandi giornalmente?! Dobbiamo fare questo, ricordati che scriviamo quello, dobbiamo sentire caio>.
<Lo so hai ragione. Lo sai che ne penso mille al giorno. Poi con te che mi aiuti a realizzare tutto, sono peggiorata. Che dice Mattia?>
<Mattia dice F-I-N-A-L-M-E-N-T-E!!! Non sopportava più i miei libretti con gli appunti sparsi in tutta la casa; odiava le mie interruzioni mentre lavavo i piatti, mi lavavo i denti, rifacevo i letti o leggevo ai bambini. E tutto perché assalita da un’ispirazione improvvisa. Ma non sa che ora inizia il bello e forse sarò più svagata del solito. Però è anche orgoglioso, felice per me, per noi. Cosa mi dici del Raffa?>
<Lui mi ha sempre sostenuta, per quanto non credo immaginasse minimamente dove tutto questo ci avrebbe portato. Mi ha solo detto “una volta mi facevi una capa tanta”, perché spesso mi sono persa nel mio mondo di parole, idee e vagavo per casa silenziosa. Però sapeva che era una sfida troppo grande, un’altra partita che non potevo perdere. E allora ha accettato che talvolta fossi assente>
<Bè lui ha sempre creduto in noi, ci ha spronato e motivato. Poi, lui c’era quando hai incontrato Marianna e Giovanni. Ha vissuto tutto dall’inizio. Io ancora ricordo lo stomaco chiuso per l’ansia, quelle ore di attesa in cui aspettavo di ricevere tue notizie dalla Puglia e la tua telefonata che quasi volo giù dal balcone di casa per l’emozione> <Io invece mi ricordo perfettamente quando ti ho parlato dopo la chiacchierata con Marianna. Un’altra donna entusiasta, determinata e positiva. Tutto questo è opera sua che ha creduto in noi. Dopo averti informato della sua proposta la tua voce è diventata così seria, come ogni volta in cui ti propongo una nuova sfida. Più preoccupata a immaginare le difficoltà, da persona pratica hai subito visto i problemi, i limiti. Però, nello stesso tempo, ti sei lanciata con me, hai avuto totalmente fiducia nella mia sicurezza. Abbiamo lavorato tanto. Rubato ore al sonno. Siamo state chiuse in casa in solitaria per giorni. Ma eravamo galvanizzate. Adrenaliniche. Solo come sa esserlo chi sa che si sta giocando la realizzazione di un sogno>
<Io l’avevo detto per scherzo, ma non è che ho mai davvero desiderato tutto ciò. Non sapevo nemmeno da che parte si inizia. Poi con te invece…abbiamo trovato la nostra strada>
<La nostra strada? Strano tu abbia usato questa parola, perché noi non abbiamo più una strada da seguire con una meta da raggiungere. La nostra strada continua ad essere un’avventura, una scoperta giornaliera, una conquista inaspettata. La nostra strada è piena di svolte clamorose e improvvise, di quelle che ti catapultano quasi fuori rotta, è costellata di buche ma soprattutto salite faticose che però sono seguite da discese gratificanti. E pensare che tutti quando abbiamo scelto di seguire i mariti ci hanno visto come quelle “poverine”. E invece…>
<Si, è vero! Ma noi non ci siamo arrese, abbiamo lottato perché ci piace disattendere i vari stereotipi in cui spesso le donne vengono identificate. La cosa brutta è che sono le donne stesse a crearli questi stereotipi, a infilarceli dentro, noi non ci identifichiamo nè nella donna super in carriera, nè nella mamma h24, nè nella donna wonder woman. Insomma, noi abbiamo deciso solo di credere ad un progetto: la famiglia. Per noi solo quella era importante. E poi, da lì, provare a far quadrare tutto il resto, cercando di essere felici. E tu Mimma sei felice ora? Che dici raccontiamo cosa ci è successo?>
<Certo che dobbiamo raccontarlo. Perchè senza di voi, amici, conoscenti, persone di ogni età e genere, che ci seguite dall’altra parte del video, tutto questo non ci sarebbe stato. Ebbene cari amici siete pronti???>
<Abbiamo scritto un LIBRO!!!! Ecco l’ho detto Mimma, scusa, non ce la facevo più!>
<Per fortuna che sei quella timida e io quella che parla tanto. Vabbè ecco questa è la novità. Il desiderio, il sogno, la realtà. Tra qualche settimane troverete nelle librerie, e anche on line “Mamme nel deserto- ma come ci siamo finite in Kuwait“. Un romanzo?! Qualcosa di simile. Di sicuro è la nostra storia, la storia dell’amicizia tra due donne e una città Kuwait. E tutto quello che questo ha comportato. Dai non diteci pure voi un libro??>
<Si, ecco, pure noi, con gioia, entusiasmo ed emozione. Tra l’altro in molte ce l’avevate chiesto! Che fate, correte a comprarlo??! Contribuite, più di quanto non abbiate fatto finora a questo sogno?? Perchè voi che ci seguite sapete quanto entusiasmo, passione e ottimismo mettiamo in tutto ciò che facciamo e anche questa volta non ci siamo risparmiate>
<Questo libro edito Carsa. Inaugura la collana Expat, dedicata a dar voce alle storie nuove di italiani che contribuiscono, con le loro rinascenti esperienze di “diaspora” ai quattro angoli del pianeta, a ravvivare la vera partecipazione dell’Italia alla vita del mondo: storie non di “emigrazione” ma di cosmopolitismo. E’ un bellissimo progetto. Ci piace anche graficamente il logo, dove la X rappresenta un meridiano e un parallelo come il mondo. E’ stato scelto il colore azzurro che rappresenta il cielo. La A inclinata verso destra per indicare il movimento, un cammino verso il futuro. Bello vero?! Perchè è inutile, il vero segreto di questa vita è tenere lo sguardo alto, il collo allungato, i sensi allertati, pronti a percepire cosa ci proporrà il futuro. E qualche volta a fare “push your luck” . Dru che fai piangi? Non mi sembra di aver detto nulla di nuovo>
<Bè dai un po’ di lacrime ci stanno. Sono lacrime di gioia per un sogno inatteso che si è realizzato. Lacrime di felicità per essere riuscite a fare un qualcosa che mai mi sarei aspettata nella mia vita. Lacrime che premiano tutti i nostri sforzi e le nostre meravigliose fatiche. Naturalmente due copie le conserverò per i miei tati, perchè un giorno quando saranno grandi potranno rileggere tutte le nostre avventure vissute in questo paese>
<Assolutamente, i nostri figli avranno la copia autografata. L’altro giorno ho accompagnato Patata a scuola, lei mi guarda e mi dice: “Mamma , ora che sono piccola io vengo a scuola, da grande però voglio tornare a casa e scrivere come te, voglio scrivere Mamme nel deserto”. Mi sono emozionata. Ho realizzato, per la prima volta, la portata di tutto questo. Insomma, amici questa è la grande novità. A breve troverete il nostro libro. Ovviamente vi daremo sempre più dettagli nei prossimi giorni: le presentazioni, i punti vendita e speriamo di farvelo vedere presto> <Mimma ti sei dimenticata di dire una cosa importante: a chi lo dedichiamo…>
<Hai ragione amica. Questo libro è dedicato a tutti voi. E soprattutto a voi donne che vi trovate spesso a scegliere. Noi sappiamo cosa provate, i pensieri, le emozioni. Si, lo dedichiamo a tutte voi e alle scelte che spesso ci mettono in difficoltà, ma che se affrontate con ottimismo regalano anche tante sorprese>.
Grazie!
Care amici ed amiche expat, se avete un progetto, un’idea nel cassetto e siete interessati a partecipare alla Collana Expat vi chiediamo di scriverci via mail o lasciare nel commento i vostri dati in modo da potervi mettere poi in contatto direttamente con i responsabili della casa editrice. Abbiamo qualcuno che ha voglia di ascoltare le nostre storie di espatrio. Perché non approfittarne?
PS: Questo post è andato perduto nel passaggio di blog. Abbiamo voluto recuperarlo perché per noi è molto importante e segna un momento significativo delle nostre vite. Ci scusiamo per tutti i commenti che purtroppo sono andati persi!
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