Edge of the world

Difficile trovare le parole giuste per raccontarvi una gita che sogno di fare da tantissimo tempo: Edge of the world!

Finalmente venerdì ci siamo andati!
Siamo partiti alle 7.30 dal compound, io però ero già sveglia alle 6, troppo emozionata per rimanere a letto.
La sera prima avevamo preparato tutto: macchine fotografiche, cellulari carichi per filmare e scattare fotografie, bottiglie d’acqua in frigorifero, qualche fetta di torta e frutta.
Appena fuori dal compound ci siamo fermati a comprare il pane arabo, colazione perfetta per andare nel deserto!
Abbiamo impiegato circa un’ora e mezza ad arrivare.
Per quasi tutto il tempo sono rimasta incollata al finestrino.
Difficile togliere gli occhi e lo sguardo da tutto ciò che mi circondava, non mi capita spesso di uscire dal compound e ancora meno dalla città.

Quando abbiamo parcheggiato, sono scesa di corsa dall’auto, ho fatto un giro su me stessa, un respiro profondo e ho urlato: “wow!!!”.
Non sono riuscita a pronunciare altre parole per almeno dieci minuti.
Sono rimasta rapita dalla bellezza e dalla magia del luogo.
I bambini invece hanno iniziato a correre e scalare.

C’erano poche persone, giusto un gruppo di filippini, qualche ragazzo saudita e un gruppo di americani.
Un signore americano aveva con sé una mazza da golf, ci siamo divertiti a guardarlo lanciare la palla nel nulla e applaudirlo. Poi è stato così gentile da regalare una pallina a testa ai miei figli, Tommaso ha voluto lanciarla mentre Riccardo ha preferito conservarla come ricordo.

Questo deserto, che ormai mi ospita da più di un anno, è ostico, complicato e spesso difficile da vivere con le sue infinite regole da seguire, ma ha paesaggi incantevoli capaci di farsi perdonare e dimenticare tutto.
Edge of the world è uno di quei posti che sogno di vedere, fotografare e vivere dal giorno in cui sono arrivata.

Abbiamo chiesto agli americani di scattarci una foto di famiglia.
Credo che questa sarà la foto per le prossime Christmas Cards!

Che dite, vi piace?

Drusilla