Questo libro l’abbiamo scelto per il nostro club di lettura che ahimè quest’anno fatica a decollare, a trovare adepti.
Non immaginavo che per le persone fosse così difficile leggere, anche solo un libro al mese.
Anche se le statistiche parlano chiaro: in pochi leggono.
Confesso che per me è un gran rammarico, anche perché invece per due anni siamo riuscite a tenere un bel ritmo.
Io però non mi arrendo. Continuo a leggere i miei libri e quelli proposti per il club.
Non lasciarmi di Kazuo Ishiguro è un po’ difficile, non solo da leggere, ma anche da recensire.
E’ un libro che potreste non amare o al contrario amare all’infinito.
La trama ruota intorno a Kathy, Ruth e Tommy che sono cresciuti in un collegio immerso nella campagna della provincia inglese. Sono stati educati amorevolmente, protetti dal mondo esterno e convinti di essere speciali. Ma qual è, di fatto, il motivo per cui sono lì? E cosa li aspetta oltre il muro del collegio?
Solo molti anni più tardi, Kathy, ora una donna di trentun anni, si permette di cedere agli appelli della memoria. Quello che segue è la perturbante storia di come Kathy, Ruth e Tommy si avvicinino a poco a poco alla verità della loro infanzia apparentemente felice, e al futuro cui sono destinati.
La verità è che non è per niente facile parlare di Non lasciarmi senza discutere dell’elemento chiave del romanzo. L’autore riesce in modo sorprendente a rilasciare pochi dettagli per volta: una frase buttata lì, una spiegazione non proprio chiara data ai ragazzi… solo a poco a poco riusciamo a ricostruire la verità, che rimarrà sempre qualcosa di vago e indefinito.
E’ impossibile non chiedersi perché questi ragazzi vengono cresciuti in maniera isolata rispetto al resto del mondo. Cosa sono le donazioni che vengono citate fin dalla prima pagina? Cos’è Hailsham, e perché la protagonista è stata fortunata a crescere lì?
Tutte queste domande trovano risposta solo andando avanti con la lettura. Sebbene alcune cose non troveranno risposta.
Quella in cui vivono Kathy, Ruth e Tommy è una società alternativa, in cui dopo la Seconda Guerra Mondiale si sono avuti dei progressi scientifici enormi, che hanno portato alla clonazione umana. Loro stessi sono dei cloni, creati per l’unico fine di donare organi, e guarire le persone “normali” dal cancro.
E’ nel corso del romanzo che capiamo come questa situazione sia accettata, ma allo stesso tempo temuta all’interno della società in cui questi ragazzi vivono, e proprio per questo, di fatto, ne restano isolati. Tutti vogliono una cura per il cancro, ma allo stesso tempo temono coloro che lo possono curare.
L’idea delle donazioni, ad Hailsham, viene somministrata agli studenti a piccole dosi. E’ la stessa Kathy a non sapere quando le è stato raccontato per la prima volta di dover diventare una donatrice. E’ un’idea che i tutori insinuano poco a poco nella testa dei bambini, e questi ne diventano coscienti ben presto. Diventare un donatore è l’unico destino possibile per gli studenti di quel collegio.
Lo stile di scrittura di Non lasciarmi è molto particolare.
Direi in qualche misura freddo e distaccato.
Rende difficile una partecipazione emotiva.
Non ho pianto durante la lettura, ma vi garantisco che la mazzata è stata dopo aver finito il libro.
Riflessioni, pensieri, emozioni mi hanno sopraffatto al punto da sentire il bisogno di parlarne e di confrontarmi. E’ per questo che mi è dispiaciuto che con il club del libro non siamo riuscite a vederci.
Mi piacerebbe molto sapere che sensazioni abbia lasciato a voi.
So che è stato tratto anche un film che io non ho visto.
Mimma
Questo libro partecipa al venerdi del libro.
Stefania says
L’ho letto tempo fa. E’ una storia triste e tragica, terribile, agghiacciante che mi ha lasciata un po’ spiazzata a dire il vero.
Veronica says
Io ho visto il film qualche anno fa , mi aveva colpito molto , questi ragazzi , che sapevano del loro destino e cercavano di sfuggirlo …
Veronica
Paola says
Ho letto questo libro dopo aver apprezzato molto ‘Quel che resta del giorno’, sempre dello stesso autore. Sono rimasta in un limbo per vario tempo, ci sono voluti giorni per ‘digerire’ il contenuto.
cì says
Devo leggerlo, ho letto e apprezzato l’autore in un altro libro, pare inquietante sì.
Spesso per gli autori giapponesi è così: li ami o non riesci ad apprezzarli, io di solito la prima…
Grazie del consiglio di lettura.