So che un giorno Tornerai è il libro di Bianchini, edito da Mondadori al prezzo di 18 euro.
Tutti conoscono al nostra passione per Bianchini.
Mi hanno scritto in tanti per segnalarmi che stava per essere pubblicato il suo nuovo libro.
Io come ogni vero fan l’ho comprato subito.
Ho sospeso tutte le mie letture e mi sono preparata a gustarmi il libro di un autore che mi piace moltissimo.
Bianchini ha raccontato che il libro parte da una storia vera, che l’ha colpito in un sabato sera qualunque che per lui è diventato lo spunto, la base dalla quale partire.
Una giovane che gli parla, gli racconta la sua storia, la voglia di normalità, senza strafare e che proprio per questo merita l’attenzione e il rispetto che lo scrittore ha voluto darle.
Il libro rimarrà fedele a questa voglia di normalità. La storia di Emma, rifiutata dai genitori che avrebbero voluto un figlio maschio, cresciuta dai nonni, sopravvissuta a questo abbandono, ma poi pure al secondo, quello del marito. Essere una ragazza comunque felice, tranquilla, ma soprattutto pragmatica, schietta, asciutta.
Emma la lasciò sfogare e le venne anche un po’ da sorridere: non riusciva mai a essere figlia, ma sempre qualcosa di diverso. Nipote, cugina, ora sembrava lei la madre di sua madre e doveva provare a consolarla.
La storia è ambientata sul finire degli anni ’60, per la precisione nel ’68, ma potrebbe anche essere una storia di oggi. Una storia come tante che leggiamo nei quotidiani o ascoltiamo alla televisione.
Angela non ha ancora vent’anni quando diventa madre, una mattina a Trieste alla fine degli anni Sessanta. Pasquale, il suo grande amore, è un “jeansinaro” calabrese, un mercante di jeans, affascinante e già sposato. Lui le ha fatto una promessa: “Se sarà maschio, lo riconoscerò”. Angela fa tutti gli scongiuri del caso, ma nasce una femmina: Emma. Pasquale fugge immediatamente dalle sue responsabilità, lasciando Angela crescere la bambina da sola, insieme alla sua famiglia numerosa e sgangherata. I Pipan sono capitanati da un nonno che rimpiange il dominio austriaco, una nonna che prepara le zuppe e quattro zii: uno serio, un playboy e due gemelli diversi che si alternano a fare da babysitter a Emma. Lei sarà la figlia di tutti e di nessuno e crescerà così, libera e anticonformista, come la Trieste in cui vive, in quella terra di confine tra cielo e mare, Italia e Jugoslavia. Fino al giorno in cui deciderà di mettersi sulle tracce di suo padre, e per lui questa sarà l’occasione per rivedere Angela, che non ha mai dimenticato.
“Alla fine, ognuno di noi s’innamora di chi ci guarda per un attimo
e poi ci sfugge per sempre.”
È fortissima e commuove la scena in cui Emma va in tribunale a cercare di costruirsi un padre, di fronte al funzionario del Tribunale la protagonista diciassettenne si racconta e si apre.
Ma il libro, la storia non mi hanno convinto fino in fondo. O forse dovrei dire coinvolto.
A mio avviso talvolta è un po’ confusionaria la trama che è complessa e variegata, composta da diverse storie che si intrecciano tra di loro, pur incentrando l’intera opera sul personaggio di Emma. Grazie alla presenza di un gran numero di ellissi, è così che si chiama la tecnica narrativa che permette allo scrittore di compiere dei veri e propri salti temporali nel suo raccontare, percorriamo tutta la vita della protagonista, da neonata a bambina, da adolescente a donna ed infine moglie e madre, ma a mio avviso diventa tutto troppo. Non è un esperimento riuscito.
Per quanto io ami questa tecnica, questa volta mi ha lasciata insoddisfatta.
Alcuni personaggi non sono sviluppati, hanno un ruolo iniziale e poco altro e spesso non capisco perché vengono coinvolti.
Lo dico con un po’ di amarezza.
Non mi piace parlare male di un autore che amo molto.
So che un giorno tornerai è un libro che non consiglierei.
Non è all’altezza degli altri.
Ho scoperto che ne verrà tratto un film.
Magari questa volta il film supererà il libro.
Mimma
ps voi l’avete letto?
Questo libro partecipa al venerdì del libro.
Barbara says
Ciao Mimma, Io lo sto leggendo ora e non sono ancora in grado di esprimermi.
Ti aggiornerò.
barbara