Insegnare a leggere ad un bambino di quattro anni e mezzo è una vera propria sfida, per non dire pazzia, ma è ciò che il sistema inglese ti chiede. Lo scorso anno con Tommaso è iniziato il lungo e faticoso cammino della lettura e della scrittura, più che cammino lo definirei un’arrampicata su una parete rocciosa e friabile! Scherzi a parte, la difficoltà più grande lo scorso anno era ottenere la sua concentrazione, ma credo che avesse ragione lui, quattro anni e mezzo sono gli anni del gioco, dello svago, della spenzieratezza e del divertimento, per leggere c’è tempo una vita.
Quest’anno, grazie alle fondamenta ben salde costruite alla Tes in Kuwait, abbiamo raggiunto un ottimo livello sia in lettura che nella scrittura, ma credo che tanto dipenda dal fatto che ha un anno in più e quindi ha avuto tempo e modo di maturare e raccogliere la giusta quantità di concentrazione.
Appena prima del workshop di matematica era stato organizzato un workshop per illustrare a noi genitori l’apprendimento della fonetica e come poter aiutare i nostri figli con la lettura.
Confesso che diverse cose già le facevo con Tommaso, ma in realtà non ne capivo il significato, e applicavo un po’ a caso senza utilizzare un metodo preciso.
Lo scorso anno ho sentito nominare una serie di termini che solo a pensarci mi mettevano paura: blending, cvc words, segmentation, tricky words…. e altri ancora. Alla domanda “maestra come posso supportare Tommaso con la lettura?” la risposta era la seguente “allora gli faccia leggere tutti i giorni i cvc words e imparare i tricky words, però prima parta dai singoli sound così poi impara a fare blending!”. Ci avete capito qualcosa? No! Nemmeno io!!!
Ecco che questo workshop mi ha illuminato!!!
Le classi che vanno dal Transition (quella che frequenta Riccardo) fino al grade 3, giornalmente affrontano 20 minuti di phonics. In particolare, i bambini vengono stimolati attraverso giochi, canzoni e rime di diverso livello in quanto esistono 6 livelli di phonics in modo che ogni bambino possa lavorare e imparare rispettando i propri ritmi.
Affrontiamo l’argomento seguendo le sei fasi.
Fase 1: La base della lettura sono le lettere, quindi è importante conoscerne il sound. La prima cosa da fare è prendere confidenza con la sound chart che andrebbe tatuata su un braccio in modo da potersela ricordare ogni volta che serve.
E’ importante parlare dei sounds attraverso la musica, le rime, i giochi, i versi degli animali. Ascoltare e ricordare tutti i suoni. La canzoncina utilizzata da Riccardo all’inizio dell’anno e da Tommaso lo scorso anno era quella the snake is in the grass, s s s. La potete trovare su youtube a questo link: http://www.youtube.com/watch?v=Djz82FBYiug .
Il giochino che noi facciamo spesso è quello di trovare delle parole che iniziano con le varie lettere. Io sono partita con le lettere del loro nome, quindi T di Tommaso e Tiger oppure R Riccardo e Robot. M di Mum e Monkey. D di Dad e Dog.
Fase 2: imparare i fonemi per leggere e scrivere le paroline più semplici. Si parte con le lettere s a t p per arrivare fino ai famosi e difficili tricky words.Quindi, prima impariamo a scrivere i vari sounds, sapere che se dico A di ant la A si scrive in questo modo. Non dimentichiamoci che ci sono i due modi per scrivere: capital letters (lettere maiuscole) e le lowercase letters (lettere minuscole).
Quando piano piano il bambino ha imparato i suoni delle varie lettere deve iniziare ad unirli per comporre le parole. Ecco che inizia la fase blending! Ora sappiamo riconoscere c/a/t, sappiamo anche scriverle, e quindi se li uniamo otteniamo la parola cat. E questa è già una grandissima sfida!
Le prime paroline che si iniziano a leggere sono i famosi CVC words, ovvero quelle parole composte da consonante-vocale-consonante. Alcuni esempi: dog, log, cat, mat, pot, sat, man, top.
Chi ci è già passato non scorderà mai più il famoso Dog on a log o il Cat on a mat.
Dopo aver imparato ad unire le lettere bisogna imparare anche a fare il contrario. Ecco la fase del segmentig. Quindi, se il bambino ha la parola Cat deve imparare a spezzettarla in base alle lettere che la compongono. Ecco che otteniamo C/a/t.
A complicare la vita di questi poveri bambini entrano in gioco i diagraph, ovvero due lettere che creano un suono quando vengono lette. Esempio: ll, ff, ck,ss. In inglese non esistono le doppie quindi risulta più complicato ricordarsi che ci sono parole che presentano la doppia lettera che però viene letta come singola. Esempi: doll, huff, puff, cross.
In questo caso per impararlo occorre solo memoria visiva.
Ancora più complicati sono i trigraph, cioè le tre lettere che creano un unico suono.
Una cosa che mi ha illuminato e di cui non conoscevo assolutamente l’esistenza sono i Phoneme Frames, ovvero le box dove inserire le varie lettere che compongono le parole prestando attenzione.
Ma cosa sono i tricky words?
I tricky words, sono le parole difficili da individuare semplicemente ascoltando il suono delle lettere. Quelle che ingannano!
Alcuni esempi: the, to, of, she, into, some. Perché se provi a leggere il sound di ogni singola lettera in realtà non ottieni la parola giusta.
Solo dopo aver appreso tutte queste cosettine semplici semplici possiamo accedere alla fase successiva…
Fase 3: si può entrare in questa fase solo dopo aver imparato a leggere e fare spelling dei cvc words. Ecco che si ha accesso ad altri 26 fonemi (j, v, w, y….ch, sh…ure, er..)
Fase 4: questa fase non introduce nuovi fonemi ma si focalizza sulla lettura e l’ortografia con parole sempre più lunghe che comprendano tutti i fonemi fino ad ora imparati.
Fase 5: Prevede l’insegnamento di nuovi grafemi per leggere, come ay, aw, wh.
Mostra i modi alternativi di pronunciare i grafemi perché gli stessi grafemi possono rappresentare più di un solo fonema. Esempio: cow e low la o viene pronunciata in due modi diversi. (Qui l e cose si complicano e per fortuna non siamo ancora arrivati alla fase 5!).
Fase 6: si focalizza sull’ortografia, il tanto amato spelling!
I bambini imparano le frasi al passato e i verbi irregolari.
Insomma, l’affare si ingrossa e tutto diventa più complicato.
Ecco la domandona finale: How can I help my child at home????
Il nostro mitico teacher Muddy diceva “practice habibi, practice!!!“. Quindi cerchiamo di fargli fare spelling tutti i giorni. All’inizio sarà complicato, difficile, “impossible!” come dice il piccolo Riccardo, ma con la pratica e l’esercizio piano piano impareranno a scrivere correttamente. Sicuramente le prime volte faranno errori, come scrivere snoa al posto di snow oppure boi al posto di boy, ma se dopo che l’hanno scritto gli chiediamo di guardare bene la parola, anche loro si accorgeranno che qualcosa è strano e quindi lo correggeranno.
Ricordiamoci di leggere ogni giorno assieme ai nostri figli, questo fa bene a loro ma anche al nostro inglese, soprattutto per chi come me non ha un inglese fluent.
E naturalmente cercare di inventarsi attività in cui si parla di fonetica, quindi chiedere con quale lettera inizia o finisce una parola, oppure chiedere di trovare tutte le parole che iniziano con una lettera, insomma, giochini divertenti che gli permettono di fare esercizio.
Vi lascio anche un paio di link utili:
www.ictgames.com/literacy.html
Care mamme, non mi resta che dirvi IN BOCCA AL LUPO!!!
miriam says
Che bello leggere questo tuo post! Mi rivedo molto quando, lo scorso anno, anno in cui siamo arrivati in UK e mio figlio è stato lanciato in Year 1 senza conoscere neanche una parola di inglese, la maestra mi ha detto le stesse cose. Sono tornata a casa la sera e sono corsa a googolare le parole blending, cvc, sound chart! Adesso devo dire che va molto meglio e stiamo raccogliendo tutti i frutti dell’impegno che ci abbiamo messo ogni sera. Simone legge molto bene! Meglio di me..
Ora siamo nella fase di dover riempire i nostri temi di WOW word, ovvero aggettivi e avverbi che rendono le frasi più ricche e articolate…
Beh, keep going…:)
drusilla says
Gli wow word non li avevo mai sentiti, ma mi incuriosiscono troppo e non vedo l’ora di arrivarci a quella fase!
Comunque è vero, tutto l’impegno che ci metti all’inizio viene ripagato piano piano. Io oggi vedo Tommaso, year 1, molto più sicuro sulla lettura dei cvc words e ciò che mi emoziona ogni volta è il suo perfetto British slang.
valentina says
io pure sto tornando bimba con questo inglese 😀
Mamma Far and Away says
Grazie Drusilla per questo utilissimo post!
Proprio stamattina sono stata al Coffee Morning della scuola di Dada’ che e’ stato “buttato” in Y2, classe nella quale i bambini sanno gia’ leggere e scrivere, senza che lui sapesse leggere e scrivere (sa scrivere ricopiando e riconosce le lettere….ma con il suono dell’alfabeto francese!).
Insomma tanta confusione per lui e mi hanno “consolato” dicendomi che stanno cercando di fare passo passo le cose di cui hai parlato tu.
Tanta fonetica a scuola e io, come genitore, lo aiuto e supporto con la lettura e con il gioco delle flash cards che e’ utilissimo.
Ci vuole pazienza, tanta pazienza e poi “esploderanno” lasciandoci a bocca aperta come solo i nostri figli sanno fare!
drusilla says
Grazie!
Serve veramente tanta pazienza ma credo che poi ci stupiranno veramente. I tuoi bambini poi hanno la fortuna di imparare un’altra lingua e quindi conosceranno tre lingue, che non è cosa da poco! Brava tu e brave tutte noi mamme che facciamo il possibile per aiutare i nostri piccoli uomini/donne del futuro!!!
CeciliaChristine says
E per aiutare i genitori che aiutano i figli googlate NEW ENGLISH FILE, è il libro che uso io per adulti e online per ogni livello c’è una parte di pronunciation con i suoni più difficili, i minimal pairs ecc.
Disorientata says
Grazie per le informazioni! Per noi ci vorrá anche qualche anno prima di iniziare a leggere, ma mi chiedevo sempre come faró ad aiutarlo senza avere idea di come si insegni a leggere in inglese…
drusilla says
Vedrai che ti verrà tutto naturale, almeno così è stato per me. Nel senso che se ci pensi troppo prima ti spaventi, sembra una cosa molto più grande di noi, ma quando ti ritrovi a doverlo affrontare piano piano riesci a farlo. Certo, le difficoltà ci sono perché a noi hanno insegnato a leggere in un modo diverso però con tanta pazienza ci si riesce.
trentazero says
Vero, il metodo e’ completamente diverso.
Ho visto che il mio nipotino sta imparando, finalmente, qualche parola di inglese.
Ero contenta che la scuola italiana fosse migliorata un poco, rispetto alle mie elementari con maestra semi-analfabeta. 🙂
Beh…
Quelle parole di inglese le ha imparate con un’applicazione dell’IPHONE.
A scuola continuano a farlo insegnare da chi neanche lo sa.
SIGH!
Moky says
Io mi sono persa per strada….Devo rileggerlo con più attenzione.
Gigio2015 says
Aiutooo cosa mi aspetta!! Grazie comunque, meglio farmi un’idea prima! Il mio dubbio principale però è il seguente: se i bimbi imparano a leggere e scrivere in inglese con questo metodo specifico, poi riescono automaticamente a leggere e scrivere in italiano o devono imparare “di nuovo”? Spero che la mia domanda cervellotica sia chiara 😉
Mammarch says
Dopo quasi due anni mi ritrovo di nuovo in panico da fonetica. Mia figlia sta finendo year 1 ed io mi sento davvero un’incapace che non ha capito il senso di tutto un anno di compiti a casa!!!
Probabilmente a questo punto la grande si arragera’ da sola e magari io riuscirò ad imparare il prossimo anno con la piccola al kindy… Chissà!
Certo che ora mi fa solo male la testa e qui non organizzano uno straccio di workshop per poveri genitori 🙁