Il 5 settembre abbiamo festeggiato il nostro primo mese in questo nuovo deserto. Credo sia giunta l’ora di fare un primo bilancio, che ne dite?!
Vi confesso che ci sono alcune cose di cui mi ero completamente dimenticata vivendo in Italia:
– mi sono scordata di quanto fossero caldi 45°, e per cortesia non mi venite a dire che siamo fortunati perché qui è un caldo secco, l’umidità è solo al 10%, che in Italia in pianura padana questa estate ha fatto molto più caldo e soprattutto più umido. Vi assicuro che 45° sulla pelle, in testa e sotto l’abaya si sentono e come!
– Non mi ricordavo più dell’appuntamento fisso, cinque volte al giorno, con la preghiera, che inevitabilmente organizza e gestisce le nostre vite;
– avevo scordato quanto le giornate in questa parte di mondo fossero corte. Il sole, tristemente, ci saluta un po’ prima delle 18;
– non mi ricordavo più quella sensazione sgradevole e antipatica che ti regala il lavarti i denti con l’acqua calda;
– mi ero dimenticata quanto fosse noioso preparare il lunch box ma ho pure scritto un menù settimanale;
– però quanto è bello e comodo avere l’aria condizionata in casa!
In 31 giorni in questo nuovo paese del Golfo non sono successe molte cose. Diciamo che i primi 26 giorni sono trascorsi molto lentamente tra piscina, caldo torrido, ozio, solitudine, noia, gestione figli e valigie, ma soprattutto sommersi dalla voglia di conoscere nuova gente e farci nuovi amici.
Arrivare ad agosto è stata una vera pazzia, ma questa volta non me la sentivo di viaggiare sola senza la compagnia del daddy. Ad agosto tutti sono in vacanza, quindi ad accogliermi c’era un compound nuovo, non troppo organizzato e maledettamente vuoto. Per fortuna c’era lei, l’unica superstite, più coraggiosa di noi: Sara!
In questo primo mese abbiamo preso confidenza con il compound, confesso che mi sono persa un paio di volte ma non ditelo a mio marito!
Abbiamo iscritto i bambini ad un corso di tennis, e pare che si divertano e siano pure bravi!
Abbiamo quotidianamente e assiduamente frequentato la piscina davanti a casa, unico luogo dove trovare refrigerio durante le ore calde, per fortuna fino a qualche giorno fa eravamo gli unici a frequentarla visto che c’è un solo ombrellone un po’ malconcio sotto il quale prendere l’ombra.
Ho conosciuto finalmente un’amica blogger e le sue meravigliose figlie!
Stiamo imparando a conoscere il driver del compound, su di lui io e Sara potremmo scriverci un libro, ma per ora io ho deciso di prenderla con filosofia e me la rido altrimenti ne esco matta, lei invece gli ha giurato battaglia!
La prima uscita ufficiale con il bus organizzata con dieci giorni di anticipo, il cui obiettivo era portare i bambini sullo sky bridge della Kingdom Tower, è andata buca. Ovvero il simpatico driver filippino in fase di conversione ha pensato di partire alle 8.30 anziché alle 9 come indicato dalla tabella degli orari lasciandoci a piedi. Maledetto lui che si è fatto una risata dicendo “next time madame”.
Ho preso subito confidenza con quella cosa nera che mi copre dalle spalle ai piedi, ho capito che non tutti i mali vengono per nuocere perché è molto utile in alcune occasioni ma vi dedicherò un post appositamente per quello.
Sto imparando ad essere costante e frequentare ogni mattina, almeno 45 minuti, la palestra. Ho iniziato pure a correre per 20/25 minuti. Obiettivo f@@a domani attivato!
La mia vita qui ha subito una svolta pazzesca il giorno in cui i bambini hanno iniziato la scuola. Evviva, evviva, finalmente qualche ora di libertà!
Il secondo giorno di scuola sono uscita con Sara per andare a fare un giro in un mall, mi sono bevuta un mega caramel mochaccino del mitico Starbucks che mi è rimasto sullo stomaco tutto il giorno.
Venerdì ho partecipato alla prima festa organizzata dal compound: cibo, bella gente, piscina, giochi, gelati e tanto divertimento. Diciamo che nel compound si può resistere!
Siamo usciti a mangiare una pizza da Rosso Pomodoro per festeggiare questo inizio di scuola, la pizza era ottima ma non mi abituerò mai alle temperature polari in questi luoghi.
Ogni mattina porto e poi vado a recuperare i figli a scuola con il bus guidato dal driver matto. Durante questi pericolosi viaggi (ieri è riuscito a fare 300 mt in retro e poi 500 in contromano) ho conosciuto un paio di mamme ma quella che più mi fa schiattare dalle risate è la coreana. Ho imparato che le coreane non parlano una parola di inglese dopo la sua domanda: “Where are you from, UK?”. L’asticella della mia autostima è andata a mille e credo di averla delusa molto quando ho risposto “I’m Italian”. La suddetta mamma coreana è riuscita a rimanere a piedi per ben due volte, non ha capito che il driver entro dieci minuti sarebbe partito così per due mattine di seguito è rimasta a scuola. Avrei pianto al suo posto mentre lei non si è scomposta ed al pomeriggio se la rideva!
Pare che il daddy abbia capito che è meglio fare la spesa il venerdì mattina presto in modo da non trasformarla in un’avventura, ma potersela godere in tranquillità e scioltezza.
Questa mattina partecipo al mio primo coffee morning in un altro compound, devo ringraziare l’amica Nadia per tutti i consigli utili. Il marito mi ha dotato di un quantitativo cospicuo di sar, giusto per acquistare un nuovo abaya un pochettino più fassion!
Mi sembra di avervi raccontato tutto o almeno le cose fondamentali.
Vi aggiorno presto!
Emy says
un giorno ci mostrerai la tua collezione di abaya 🙂 good luck (che fa sempre comodo!)
Drusilla says
Oggi ne ho comprato uno nuovo: bellissimo!!!!
morena says
Come corri?!?!?! Mi abbandoni così??? 🙁
Drusilla says
Si amica, ho iniziato a correre ma non ti abbandonerò mai, appena torno andiamo a camminare insieme!
Graziella Pezzetta says
Ma ci dici cosi poco!? ma no! vogliamo sapere di più, molto di più! per esempio: chi paga il driver? è possibile licenziare sui due piedi un cafone antipatico così? e poi quando esci dal tuo compound per andare in un altro come ti sposti? puoi liberamente girare da sola? e poi … voglio sapere qualunque cosa Dru! sbrigati a scrivere un altro post, ma presto! Un bacio carissima.
Drusilla says
Certo che posso girare da sola. Per andare in qualsiasi luogo posso usare un taxi oppure sempre il mitico driver che però segue l’orario imposto dal compound.
Tranquilla che piano piano ti racconto tutto!
Graziella Pezzetta says
per favore mi spieghi come si fa a far uscire la foto nei commenti? … non ridere, ma mica lo so come si fa.
Claudia says
Che dire? Sicuramente non un inizio facile, ma da adesso in poi puo’ solo andare meglio!
drusilla says
Il primo mese è sempre quello più difficile da affrontare.
luciano says
Che coraggio! Complimenti. Non mollare, è dura, anche se fai vedere qui solo il meglio.
drusilla says
Grazie Luciano! E’ dura, hai ragione, ma la positività e la voglia di trovare il bicchiere sempre mezzo pieno sono la mia forza!
Loredana says
Ah, è tutto?
drusilla says
Per fortuna siete arrivati anche voi a riempirci la vita!!!!!
mammaalcubo says
Già un mese???
Forte la mamma coreana e il driver matto. Tu pare abbia già messo il turbo 🙂
I bimbi si sono ambientati bene tra scuola e nuovi compagni?
arabafelice says
Come non rinoscermi in tantissime delle cose che hai scritto????? 🙂 In bocca al lupo per l’avventura in Magic Kingdom. E sempre sia lodato Starbucks!
drusilla says
Grazie!!!! Evviva Starbucks!!!
Mamma avvocato says
ero proprio curiosa di sapere come stesse andando! mi raccomando, raccomandaci ancora di più! E poi, le foto dell’abaya, please!
drusilla says
Quelle arriveranno presto!