Vi avevo raccontato della prima volta che abbiamo ospitato per un play date una bimba senza mamma, della mia ansia, emozione.
Che poi tutto era stato dolcissimo, bello, tenero e divertente.
Ebbene da quel giorno di passi avanti ne abbiamo fatti tanti. Non solo ricevere piccoli amici senza genitori è diventata un’abitudine, molto apprezzata vi dirò, ma ora siamo giunti al momento dello sleep over.
SLEEP OVER???
Ovvero dormire fuori casa. Si, una specie di pigiama party, senza party. No slip over, ovvero senza mutande, come aveva capito la mia amica Antonella. Sleep over vuol dire che tua figlia andrà a dormire a casa della sua amichetta, tu la saluterai intorno alle cinque del pomeriggio e la riabbraccerai l’indomani mattina sul tardi, se va bene.
Vuol dire niente tour serale: pipì, lavaggio denti, lettura libro, buona notte, bacio, carezze.
Vuol dire che al mattino non ci saranno “mammaaa” bacio, sorrisi, voglio il latte, dammi gli occhiali da sole che c’è troppa luce.
Siete svenuti? Siete increduli? Ma come ha quattro anni e mezzo e già si dorme da sola a casa di un amichetta??? Ma sei matta?? E tua madre che dice. Ecco alla mia mamma non gliel’ho detto. Noi potevamo ospitare tutti, ma non non siamo mai andate da nessuno. Nemmeno dai nonni. Forse una volta e non ho dormito.
Ebbene si amici mi sono evoluta.
Alcuni qui iniziano pure prima dei quattro anni. Noi abbiamo iniziato ad ospitare la piccola Olive l’anno scorso, ricordo la mia emozione, la sua difficoltà ad addormentarsi, il risveglio alla mattina con una mega colazione tutta per loro.
Che poi ve l’avevo raccontato la scena io che chiedo alla madre: cosa mangia Olive a colazione?? E lei mi risponde “Quello che mangiano tutti i bimbi a colazione, credo come Giada: pancake, uova, oat, latte, cereali, yougurt, frutta”. Bè veramente noi siamo italiani e per noi solo “latte e biscotti”.
Giada l’anno scorso non si sentiva pronta, ogni tanto si svegliava la notte con la scusa di un bicchiere di acqua fresca, fresca, come dice lei, ma anche con la necessità di sapere che io c’ero.
E quando aveva ricevuto l’invito aveva detto di no.
Quest’anno invece la mia little girl era pronta e pure un poco io. E udite udite, anche il padre, tra tutti il più restio.
Sono tre anni che ci vediamo con Olive e famiglia, che per un paese come questo è un record. Tanti playdate ci hanno rodato, Olive è sempre per casa e pure la sua mamma la conosciamo bene, siamo andate alla feste del fratellino di un anno, abbiamo trascorso una giornata al mare tutti insieme, lei per il mio compleanno ha organizzato un brunch. Hanno tre figli, due gatti e sembrano la famiglia perfetta. Giada è a suo agio come con pochi altri, serena e felice.
Quindi, ci siamo detti, si facciamolo sto sleep over. Senza contare che avendo ospitato la sua amica più volte non volevo far credere alla sua mamma di non avere fiducia in lei.
Cioè loro hanno fiducia in me e io non in loro?
E così approfittando del lungo half term le piccole si sono accordate e Giada è andata a casa loro.
Prima è venuta Olive da noi, è stata tutto il giorno insieme ad altri quattro amici e poi io alle cinque le ho portate a casa.
Ho preparato la borsa con il cambio: un pigiama, biancheria, spazzolino, il suo pupazzo preferito e via. PRONTE.
Loro saltellavano, anzi come dice mia figlia facevano “skipping”. L’ho lasciata a casa e me ne sono andata.
Confesso che ero completamente serena.
Il giorno prima le mie amiche erano tutte a chiedermi maliziose “cosa farete tu e tuo marito”?? Uscita speciale? Oppure cena a casa con “festino” dopo cena??
Ebbene cari amici, nulla di tutto ciò. Mio marito aveva una cena di lavoro, io una visita medica e quando ci siamo visti eravamo stanchi morti.
Abbiamo chiacchierato, visto un film e poi ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti a gran voce “non ci piacciono questi sleep over“. Si in contemporanea.
Lo ammetto, solo poco prima del solito orario in cui mi tocca il terribile rituale pre nanna, ho sentito la mancanza di mia figlia. Tantissimo. E poi cavolo non c’era nemmeno una delle mie serie preferite in Tv. Vi sembra giusto?
Ma eravamo a livelli di guardia, della serie “mi manca ma dai è figo, lei sta bene”.
Quello che ha fatto crescere la mia ansia sono state le foto che mi ha mandato la mamma di Olive senza che io le chiedessi per tranquillizzarmi, fino a quel momento solo sms con brevi resoconti “si stanno truccando e fanno il fashion show”, “giocano con i lego”, “mangiano chicken nuggets homemade con fresh orange juice”, “guardano peppa pig”.
Il mio dramma interiore sono state quelle foto:
scena 1
Giada e Olive a letto che bevono il latte.
Oddio ma Giada soffre di reflusso, il latte alla sera le fa male, cavolo perchè non glie’ho detto, ma a quasi cinque anni si beve ancora il latte????, o cavolo ha pure bevuto orange juice, che mix, così stanotte tossirà tutta, notte, oddio, che acidità. O mamma.
Poi penso, vabbè dai per una volta, non succederà nulla. Respiro profondamente, trovo un film, un altro, mi appassiono, faccio finta di distrarmi.
Scena 2
Loro che dormono beate, nello stesso lettone, visi sereni, ma completamente nude, giusto le mutande.
Oddio ma il piagiama dov’è? Oddio ora mi si ammala, oddio domani avrà quaranta di febbre, bronchite. Ma perchè l’ha tolto?? Perchè dorme sopra la coperta!
Ecco questa cosa, lo confesso, non l’ho superata. Non ho avuto il coraggio di dire nulla alla madre di Olive. Non sono il tipo “rompiballe” anche se mia sorella mi dice “è tua figlia diglielo, non va bene, poi domani è a casa tua che sta male”. Non l’ho detto nemmeno al marito che sicuro si agitava più di me.
Mi ripetevo dai per una volta non succede nulla. Fa caldo. Ma questa volta non è servito.
A mezzanotte crollo, mi sveglio alle tre di soprassalto e me la immaggino stecchita, infreddolita. Sento la voce di mia madre che pure per un pisolo sul divano mi dice “mettiti nna cosa sobbra, senno ti ammali, pigghi friddu”. E non sono più riuscita a riaddormentarmi. Passavo davanti alla sua camera e quel letto vuoto mi metteva una tristezza incredibile.
Finalmente alla sei mi alzo, faccio la colazione, il cielo è bellissimo: blu, limpido il sole è alto.
Ma non riesco a godermi quella vista, il silenzio, il lusso di AVERE TEMPO.
Devo accertarlo, sono troppo mamma italiana. Non ce la posso fare. Penso questa è l’ultima volta che fa lo sleep over se ne riparla tra minimo dieci anni.
Poi verso le otto iniziano ad arrivare i messaggi della mamma di Olive, poi mi chiama e mi passa mia figlia, con quella voce così cristallina:
“Mamma è stato bellissimo, no, no, non mi sono mai svegliata, no no, non ho tossito, no, no, non ho avuto freddo, si faceva caldo, ecco perchè ho tolto il pigiama, si, si, ho lavato i denti, si, si, mi sei mancata…ma non venire presto, che abbiamo un sacco di cose da fare”.
Ha chiusto il telefono e via.
Ebbene il primo sleep over non si scorda mai.
Siamo sopravvissuti. Lei è stata benissimo. Ha vissuto un’ esperienza unica e indimenticabile.
Io ho imparato la lezione: MAI FARSI MANDARE LE FOTO. MAI.
Un po’ come mi diceva mia madre riguardo ai mariti: non dobbiamo dirgli tutto.
E così amici. Mandate i vostri figli da persone fidate, se sono pronti fategli vivere questa esperienza, non solo sopravviveranno ma staranno benissimo.
E voi non chiedete troppo.
Fidatevi.
Mimma
ps. giovedi torna Olive da noi.
Annamaria says
C’è sempre una prima volta, i bambini crescono! Secondo me tua figlia ricorderà per tanti anni la sua prima notte fuori casa. Brava, non hai ceduto alla tentazione di telefonare, di controllare, dando fiducia a una mamma che per prima l’aveva data a te, consegnandoti la sua, di bimba.
mimma says
esattamente ho fatto così proprio per le ragioni che hai detto tu. Penso pure io che non lo dimenticherà in fretta. Grazie…
Mamma avvocato says
Se tu sei una mamma troppo italica, allora io sono una mamma italica anomala perché quando mio figlio dorme dal nonno o da una delle nonne, sento la sua mancanza è lo penso, ma non mi aspetto sms o foto (che tanto non mi manderebbero) e non mi preoccupo. Mi fido e so che lui se la sa cavare (ma forse è perché il mio sul caldo e freddo si regola da solo e il latte la sera non lo berrebbe mai neppure sotto tortura, figuriamoci il succo!!!). Non ha ancora mai dormito da un amico, perché nessuno per ora lo ha mai invitato e noi non abbiamo un letto in più per farlo, però non vorrei sapere nulla, mi affiderei. Proprio per evitare pensieri come quelli che hai maturato tu!
certo, la prima volta che ho dormito sola ho pianto perché era davvero piccolo, un anno, e mi fa sempre un certo effetto però dormo bene di solito!
Noi mamme siamo sempre meno pronte di loro, vero?
Comunque tu e tuo marito avete superato la vostra prova alla grande!
mimma says
Dai nonni ci era già stata. Ogni estate la lascio lì una settimana e io vado a Milano da sola. Ed è diversa la sensazione. Comunque io non ho chiesto nulla è stata Joanna che forse nella sua testa voleva tranquilizzarmi e documentarmi che tutto era perfetto ad inviarmi messaggi e foto…non sapendo di aver scatenato la mia ansia…ahhhh….
Mamma Avvocato says
Eh sì, è vero, dai nonni è molto diverso …e si sa già che saranno viziati e coccolati!!!
Lei pensava di farti un piacere, invece…
wanda says
Ma dai!! pensa che bell’esperienza che ha fatto!! Forse l’aiuta anche ad essere sicura di sé.
Adesso mia figlia non ha ancora due anni ma se lo vorrà le lascerò fare lo slip over. E sinceramente, più che mancarmi lei a casa mi mancherà il fatto di non essere là con lei e curiosare cosa fanno!!
Forse mi sarò svedesizzata troppo?? Aiuto!!!
cmq pure io ho fatto uno sleep over con l’amica e vicina di casa. Purtroppo era uno sleep over forzato causa lutto in famiglia ma ancora oggi, di quel periodo poco felice, mi ricordo quella famosa sera.
mimma says
Ciao Wanda, hai ragione io ho un po’ calcato la mano. Ma davvero quelle due foto mi hanno messo in allarme, sbagliando ovvio, ma davvero mi sono immaginata una febbrona per il giorno successivo. Su tutto il resto hai completamente ragione.