Sono passati già tre mesi dal nostro arrivo. E’ giunto il momento di raccontarvi delle mie nuove amiche americane. Sono un gruppo di allegre signore, tutte con passaporto americano, che vivono all’interno del mio compound; è impossibile dar l’oro un’età, rischierei di offenderle perché credo siano tutte più giovani di ciò che penso!
Le ho conosciute quasi per caso una mattina andando ad un coffee morning in un altro compound, sono stata travolta dalla loro simpatia e intraprendenza, così non le ho più mollate! Loro organizzano un sacco di attività e sono sempre in giro per la città. Io e l’amica Loredana abbiamo deciso di frequentarle quotidianamente cercando di partecipare a più attività possibili…
Mi sono sentita subito a mio agio al loro fianco, anche se vi confesso che non ho mai partecipato ad una loro partita di canasta, odio il punto croce ed il mio cammello ha ancora una sola gamba e sta riposando nella borsina.
Dopo il tour per la città la cosa più divertente che abbiamo fatto assieme è stata la colazione da Piatto.
Piatto è una nuova catena di ristoranti presente in Arabia Saudita. Al loro interno hanno ricreato l’atmosfera dei ristoranti e bar italiani, offre cibo fresco, “un delizioso menù italiano per condividere con amici e famigliari” i piatti che appartengono alla nostra tradizione (ho copiato ciò che hanno scritto sul sito).
Le amiche americano erano così entusiaste di conoscere due italiane che non vedevano l’ora di portarci a mangiare qui.
Devo dire che il locale è molto carino, è un’imitazione delle nostre piazze o vie con un pavimento di finta pietra, immagini giganti del Colosseo e di Piazza Navona, ombrelloni aperti, piante vere e finti balconi con finti fiori che sporgono. Al centro del locale c’è una rumorosa fontana voluta proprio perché qui è vietato mettere la musica di sottofondo.
Questo non è un ristorante italiano, in cucina non c’è nessuno chef tricolore, ma è semplicemente il classico ristorante fintoitaliano di cui le americane vanno matte!
La qualità dei prodotti è ottima, le ricette assomigliano alle nostre italiane, almeno dai nomi dei piatti proposti ma sfogliando il menù io e Loredana abbiamo trovato numerosi difetti, ovvero tante cose che nella realtà appartengono solo in parte alla nostra tradizione e che sono stati americanizzati.
Ma io e Loredana non ce la siamo sentite, almeno inizialmente, di smontare le loro convinzioni relativamente alla cucina italiana prodotta da questo ristorante, quindi abbiamo ordinato un semplice French toast per colazione, uno in due perché le porzioni sono qualcosa di esagerato.
Le amiche americane erano così orgogliose e felici di averci portato in quello che loro definiscono “vero ristorante italiano” che hanno chiesto al cameriere di portarci il menù della cena per visionare i piatti, hanno insistito per organizzare una serata pizza (ma anche no, grazie!) o portare qui i bambini a mangiare il gelato.
A quel punto Loredana, da buona napoletana, non ce l’ha più fatta! Ha iniziato ad elencare tutte quelle cose che vogliono sembrare italiane ma che in realtà non lo sono: i finti fiori sui finti balconi, il finto pavimento di pietra sotto i nostri piedi, gli spaghetti meat ball o quelli al pomodoro che vanno preparati con pomodorini freschi aglio e basilico. Le amiche americane si sono incuriosite ed hanno iniziato a far domande, a voler scoprire cos’è la vera cucina italiana. Ecco che abbiamo parlato della bontà della nostra mozzarella di bufala, della vera pizza quella che si fa a Napoli, le melanzane alla parmigiana, dell’abbinamento del vino in base al cibo che si è scelto. Insomma, ne è scaturita una conversazione divertente e interessante per le americane che non credevano alle loro orecchie.
Per caso, la scorsa settimana mi sono ritrovata a vedere un programma su Rai 3 che parlava proprio di questo: Slang – That’s sapore, ovvero un’inchiesta alla ricerca degli alimenti italiani più copiati e alla scoperta delle aziende che tentano di imitare quei prodotti che sono da sempre la nostra bandiera.
Un termine mi è piaciuto molto: Italian Sound. Ecco, queste due parole racchiudono l’essenza delle amiche americane, ovvero il fatto che loro mangiano cibo che suona come italiano, ma non lo è veramente.
Non bastano gli spaghetti, magari scotti e conditi con salsa di pomodoro finta, a fare i veri spaghetti al pomodoro.
Però, io, le mie nuove amiche italiane le adoro!!!!
Graziella Pezzetta says
Ciao Dru. Mi hai fatto venire in mente una ragazza texana con la quale per anni sono stata amica di penna, o meglio, amica di chat. L’avevo incrociata per caso perchè giocavo a una roba su FB e pure lei. Aveva capito che sono italiana e per anni ha voluto sapere tutto dell’Italia, perchè l’idea che aveva lei era … diosacosa era, ma l’adorava. Tante cose le ho raccontato, di com’era veramente, mandandole anche foto e spiegandole, ma ricordo due cose in particolare che mi avevano ammazzata dalle risate: 1) suo padre sosteneva con assoluta sicurezza che noi italiani parliamo spagnolo e siamo scuri, tipo africani e 2) il piatto tipico italiano che lei cucinava spesso era (very italian food ma very very) tagliatelle alla base, non ti spiego cotte come perchè ancora ho i conati, sopra si mette del sugo che non ho mai capito in cosa consistesse e sopra ancora una fetta di carne … very very italian. Quando le dissi che in Italia una roba così non esiste, che manco ai cani, era sbalordita, il cuoco italiano più famoso famosissimo che più famoso non c’è, come faccio a non conoscerlo, la cucinava sempre … E basta, l’ho visto anche nei miei viaggi extra Italia che spessissimo il cibo italiano è solo un’idea, infatti quando vengono qui e mangiano cibo vero, hanno orgasmi multipli.
drusilla says
Ahahahah, mi fai troppo ridere!!!
Un’amica russa sposata con uno scozzese mi chiese se gli spaghetti al pomodoro si cucinano con il ketchup, non aggiungo altro!
Le parole Italian Sound rendono bene l’idea di quel cibo che ricorda l’Italia ma non c’entra nulla con noi.
Silvia Fanio says
Gli americani sono gente strana, ma la cosa che mi piace di loro è che sanno come coinvolgere le persone, sono frizzanti e aperti. Very open mind!
Secondo me se organizzate una cena vero very very italian, le conquistate!
Però poi ci devi scrivere un post e raccontarci com’è andata, eh!
drusilla says
Ho invitato un paio di queste nuove amiche americane giovedì, vogliono provare gli gnocchi di patate! Sono curiosa di vedere e sentire cosa ne pensano!
Mamma avvocato says
Penso che lo stesso valga per il nostro finto giapponese o per i finti cibi francesi p di altre etnie, anche se spesso in Italia in cucina ci sono davvero cuochi “madrelingua”!
Comunque, basta esserne consapevoli!!