Ho vissuto in prima persona questa condizione e adorando cucinare dovevo trovare il modo di gestire al meglio questa parte della mia vita affinché tutto potesse convivere in modo sereno e con buoni risultati. Ho segu
ito il mio cuore, l’istinto e la mia passione per la cucina, mi sono informata, confrontata con professionisti, ho studiato le mie esigenze, ho capito di cosa ho bisogno e cosa mi piace senza rinunciare alla qualità e compromettere la mia salute.
Basta veramente poco, uno sforzo minimo, per organizzarsi al meglio e mangiar sano, poche regole semplici ma efficaci: la stagionalità, ad esempio. Siamo abituati a trovare tutto sempre; i pomodori a dicembre è normale trovarli al supermercato, gli asparagi ad ottobre, le fragole a gennaio ecc … Ci siamo mai chiesti da dove arrivano? Ci siamo mai soffermati sul perché il sapore di una mela è uguale a quello di una pera e perché i kiwi dopo 15 giorni che li hai acquistati sono duri come le pietre o perché la frutta in frigo è sempre verde anche dopo un mese? Le risposte le conosciamo tutti, sappiamo benissimo che la stagione dei pomodori è l’estate perché è un frutto che ha bisogno di sole e temperature calde, comprarli a dicembre non solo si pagheranno di più ma sapranno di acqua e niente altro, così per tutto il resto fuori stagione.
La stagionalità è la prima cosa da rispettare se si vuol mangiare qualcosa che abbia gusto, non costi uno sproposito e non abbia alle spalle kilometri perché proveniente da chissà quale angolo di mondo. Una volta ci si nutriva con i frutti che la terra donava in quel periodo ed il sapore era unico.
Alcune persone (soprattutto chi ha famiglia) sostengono che con una famiglia sia impossibile non congelare, sempre per la storia che il tempo per cucinare è poco quindi si fa una cosa, in quantità industriali, una sola volta ed il resto lo si congela per i prossimi mesi!!!
Insomma da grande pian piano mi sono ripresa la rivincita, ho abituato il mio stomaco a non ribellarsi più ed ho deciso che la cucina sarebbe stato il mio futuro.
Bon appetit
Insalata di arance
Ingredienti:
2 arance
1 cipollina lunga fresca
1 finocchio
olio evo, sale, pepe nero, glassa di aceto balsamico
Le quantità sono indicative, regolarsi a seconda delle proprie esigenze.
Pelare a vivo le arance ovvero privarle della buccia esterna e della patina bianca interna, tagliarle a tocchetti.
Lavare e tagliare a tocchetti il finocchio e la cipollina.
Mischiare gli ingredienti all’interno di un’insalatiera e condirli con olio evo, un pizzico di sale, una spruzzata di pepe nero ed un filo di glassa di aceto balsamico (quest’ultima è a piacimento).
Ingredienti:
1 cavolfiore
sale, olio evo, zucchero
curcuma
Pulire bene il cavolfiore separando gli alberelli dal tronco principale, lavarlo, cuocerlo immergendolo in una pentola di acqua calda, già in ebollizione, precedentemente salata.
Cuocere per circa 10 minuti.
Con una scumarola, togliere il cavolfiore dall’acqua di cottura, che non verrà buttata ed immergerlo in un recipiente con acqua fredda e ghiaccio; l’azione dell’acqua molto fredda manterrà vivo il colore della verdura che tende a perdere durante la cottura. Di seguito trasferire il cavolfiore nel bicchierone del minipimer con un pò della sua acqua di cottura, precedentemente conservata e frullare fino a formare una crema. Aggiustare con un olio, un cucchiaino di zucchero e mezzo cucchiaino di curcuma. Frullare ancora fino a renderla liscia e vellutata, per l’appunto!
Anonymous says
Pensavo sempre al nobile concetto di chilometro zero quando in kuwait compravo i finocchi di provenienza Olanda, gli spinaci rigorosamente surgelati (mai trovati quelli freschi) e le pesche libanesi…Belle queste ricette, le provero’!
Federica (anonimo cinese per gli amici)
Mimma Zizzo says
Anonimo cinese pure io pensavo stasera che la qualità del cibo è la metà se non tutto il segreto dei nostro successo in cucina. Lo pensavo mentre preparavo il mio triste minestrone con quelle zucchine così bruttine che si trovano qui.
Anonymous says
Che bello vedere il libro di Artusi!
(by MG)
bla78 says
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