<Buongiorno si accomodi. Ecco questo è il contratto. Legga tutto attentamente.>
<Tutta questa roba? Ma guardi che non c’è bisogno. Io ho deciso. So tutto. Sono sicura.>
<Signora, mi faccia il favore, legga bene, perché poi non si può tornare indietro. Io voglio essere sicuro che lei abbia preso in considerazione tutti gli aspetti. Io mi assento. Vado di la. Legga. Quando torno, mi faccia pure tutte le domande necessarie>
<Va bene Notaio. Se lo dice lei. Leggo. Ma le assicuro che nulla mi farà cambiare idea. Io sono S-I-C-U-R-A!>.
Mi guarda, scuote la testa. Abbozza un sorriso e va via.
Io so già tutto. Amo mio marito, credo nel nostro progetto. L’offerta ricevuta è sicuramente da non perdere. Poi ho una bimba piccola. Farò la mamma come neanche avrei mai immaginato di poter fare. Magari avrò un sacco di tempo per me, per fare sport, andare in giro, conoscere gente di tutto il mondo. Insomma, non mi sembra così male. Magari potrò ripensarmi in modo diverso. E poi non abbiamo molta scelta.
<Lo sa che il primo anno che si espatria ci si ammala spesso? Proprio a causa del cambiamento climatico, ci sono virus e batteri per i quali lei non ha anticorpi. Lei ci ha pensato che la sabbia fa venire l’asma? E che porta un sacco di malattie?>
Inizia ad infastidirsi.
Non avevo valutato tutti questi aspetti!
Per carattere non penso troppo alle difficoltà. Amo pensare al bello, alle possibilità. E preferisco trovarmi di fronte alle difficoltà e affrontarle e basta. Non stare troppo a meditarci.
Però il notaio ha ragione.
Sono possibilità concrete.
Ovviamente questo contratto non esiste.
Ma tutte le condizioni del paragrafo C sono assolutamente vere.
Chiara T. says
Mimma, come sempre, hai saputo descrivere perfettamente aspetti della vita da expat che molti sopravvalutano o nemmeno vedono! e si fanno davvero paura..
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Mimma Zizzo says
Io l’immagine che più odio e’ quello della moglie mantenuta che vive nella SPA . Anche se fosse , visto che alcuni paesi non permettono di fare molto , non è criticabile . E’ una scelta . Spesso durissima . Senza contare che tanti uomini vivono più sereni grazie al supporto delle moglie .
Chiara T. says
Esatto! Ma si ha questa idea perchè in realtà molte donne fanno anche proprio cosi! Io ho conosciuto diverse moglie di colleghi di mio marito che ormai erano in giro per il mondo da oltre dieci anni. E si sono sedute. Sono diventate viziate, pigre e direi snob! Spero di non diventare mai così!
Altra cosa dopo questa esperienza ho deciso di mettere sul piedistallo la casalinga! Tenere una casa è follia pura, ci sono un sacco di cose da fare. Io ho vissuto da sola per 5 anni senza aiuto, ma essendo da sola chiaramente le cose sono un pò diverse. Qui devo chiudere un occhio ogni tanto altrimenti divento schiava della casa! e io invece voglio scoprire cosa c’è li fuori 😛
Abaya and Heels says
Certo che visto nero su bianco fa un certo effetto… ma noi siamo Pollyanne e firmiamo con il sorriso 🙂
Mimma Zizzo says
Sempre Nadia!!! Sempre
Maddalena Sodo says
e si, riconosco la situazione …..e anche io come dice Abaya vedendo nero su bianco…ho avuto un sussulto in più
Maddalena Sodo says
ma sai che non so se il contocorrente possa essere cointestato in Kuwait…devo informarmi 😉
Mimma Zizzo says
Cara Maddalena , temo di no . Anche la scheda telefonica e’ intestata al marito . Anche la tua .
Graziella Pezzetta says
… mi è venuta la pelle d’oca … aiuto …
Drusilla Galelli says
Cara Graziella, questa è la nuda e cruda verità che sta dietro ad una moglie expat che decide di seguire il marito in un paese come il Kuwait.
Emme says
Amica, sai cosa ha detto ieri sera my husband guardando i risultati delle elezioni? Ora sono ottimista davvero, c’è una concreta possibilità di ripresa e secondo me Mimma e Raffaele potrebbero anche tornare in Italia. E se lo dice lui…..
Mimma Zizzo says
Pure il mio e’ super positivo . Un giorno torneremo . Anche se a me ora e’ venuta la malattia dall’estero . Sogno una nuova metà . Per noi espatriare e’ stata una scelta . Ma volevo mettere in luce alcuni aspetti! Un bacio
Moky says
Nessuna scelta di svolta è facile e men che meno una che ti porta lontano da casa, senza lavoro , ma hai fatto la scelta giusta e ciò che sta succedendo in questo perodo ne è la conferma? Cosa c’è di più bello nella vita che rischiare e scoprire di aver fatto bene?
Mimma Zizzo says
Cara Moky per ora il bilancio è strapositivo, anche più di ogni più rosea previsione. Ma io mai avuto dubbi che potevo trasformarla in una buona occasione per me!!!
Selena G. says
quante veritá! voi con molte piú difficoltá dovute al paese, ma tutte le expat si ritrovano con molti dei problemi descritti.
Serena [verdepomodoro] says
gia… contratto conosciuto e non scritto… con qualche clausola in meno ce l’ho pure io! 😉
CherryBlossom says
Molte considerazioni valgono anche per noi migli expat negli USA, soprattutto nella fase pre-greencard.
Attenzione poi a uscirsene con frasi come “stiamo bene” o “non ci manca niente” se sei una donna che non lavora.
Mia definizione di “non ci manca niente”: riusciamo a mettere qualcosa da parte a fine mese, non devo contare anche i centesimi quando faccio la spesa.
Definizione che (spesso) arriva all’interlocutore: ha la domestica, la nanny, vive in una villa pagata in contanti, passa il tempo alla spa ed e’ una scansafatiche.
Anonymous says
proprio per il capitolo c, clausola 3 e 4, abbiamo rifiutato l’ultima offerta per il KSA che prevedeva il trasferimento di tutta la tribù.
mi faceva troppa paura immaginare mio marito, il mio sponsor, dall’altra parte del paese e io che dovevo trovare un modo per recarmi in ospedale per me o le bambine (cosa che mi è capitata almeno 4 volte in questo anno da “vedova bianca” a roma.. ma è bastato chiamare il 118).
un bacio a tutte voi donne coraggiose!
francesca
Claudia Pessarelli says
Per fortuna negli Stati Uniti non e` cosi` per molte cose( ma davvero non potreste uscire se il marito non e` in zona?)A me e` pesato soprattutto l’essere mantenuta ed ancora lo sono, perche` con quello che guadagno potrei anche dormire sotto un ponte: noi stiamo bene economicamente, ma mi sembra sempre di dover chiedere il permesso per spendere soldi “non miei”.. dovrebbe non essere cosi` visto che se abbiamo seguito in consorti, molte volte lo abbiamo fatto buttando alle ortiche studio e carriere
Salvietta says
Firma e controfirma!! Sono ammirata per la tua decisione e per il post!
earlfamily says
Brava Mimma, riflette bene I nostri sentimenti! Nonostante le clausole, abbiamo firmato tutte, ed abbiamo accettato di buon grado questa scelta, piu’ o meno, forzata. Siamo state tutte premiate pero’ per avere avuto fiducia nei nostri mariti e nel potere dell’amore ed unita’ della famiglia.
ero Lucy says
Bravissima! Ecco il dark side che nessuno prende in considerazione.
Baby1979 says
Bellissimo post, mette in luce gli effetti collaterali di una scelta che a molti occhi esterni appare fighissima e basta!
Annalisa Guarelli says
Brava e coraggiosa. Vedrai che andrà tutto bene. Anzi sta già andando bene, mi pare. Almeno la libertà di scrittura non te l’hanno tolta! Sono anch’io una “mantenuta” da vent’anni, ho mollato casa, carriera, città di origine. Alla faccia di chi prevedeva catastrofi, siamo ancora qui, insieme.
Mimma Zizzo says
– Serena, Selena, Cherry penso anch’io che valgono per tante di noi. La voglia di fraintendere è sempre tanta, qualsiasi cosa si dica;
– Claudia qui i nostri mariti sono i nostri sponsor, se mai ci dovesse succedere qualcosa, anche un banale tamponamento mentre guidiamo è necessaria la sua presenza . Ad una conoscente è successo di avere un incidente mentre era in taxi, sfortunatamente lei aveva cambiato borsa ed era senza civil id, poichè il marito era fuori Kuwait per lavoro, è stata trattenuta nel posto id polizia fino a notte fonda (finchè non è intervenuto il patner kuwaitiano della società per cui lavora marito). Certo se avesse avuto con se la civil id, ci sarebbero stati meno prb. Però i rischi ci sono. In saudi arabia non puoi andare dal dottore senza marito. E devi sempre essere accompagnata da un uomo, oltre a indossare l’abaya.
– SALVIETTA e earfamily…si firmiamo e controfirmiamo!
– Ero Lucy , scherzare e ridere va bene, ma quando ci vuole ci vuole.
– Baby si mi piaceva fare chiarezza;
– Annalisa è quello che penso pure io. Conosco amiche che anche in Italia per motivi diversi hanno fatto la nostra scelta. E non le ho mai giudicate. Vorrei ecco rivednicare un pò di libertà di scelta!
Mamma Avvocato says
Ecco, io firmerei anche, per fare l’expat, ma non per paesi come quelli in cui siete voi, in cui devi dipendere in tutto e per tutto dal marito…non mi piace per niente e credo che se mio marito me lo chiedesse, non sarebbe amore.
In ogni caso io vi ammiro per il vostro coraggio ma non vi invidio la casalinghitudine….anche solo leggendo i giornali si capisce che non vivete in posti in cui potete divertirvi liberamente dal mattino a sera (poi, si sa, marito, figli e casa non è che lascino tanto tempo, in nessun paese….però le malelingue sono ovunque!)
Emilie says
Anche io valuterei malissimo se il mio partner mi chiedesse di fare una scelta del genere. In più non crediamo neppure nel matrimonio per cui figuriamoci!
Sarà che dei soldi e della carriera poco ci interessa, basta avere quel minimo che ci fa star bene e eliminando la maggior parte del superfluo è davvero poco. Comunque per me è davvero un valore non commerciabile la mia libertà di movimento, pensiero, autonomia… Questo però non intende minimamente essere un problema per chi fa scelte radicalmente opposte. Buona vita a tutte
mimma says
Innanzitutto non me l’ha chiesto lui. E le motivazioni della nostra scelta non sono legati solo al vile denaro. Ma a una buona occasione lavotrativa, senza contare che essendo genitori ti preoccupi pure del futuro dei tuoi figli e allora la verità è decidere cosa uno intende per libertà. E ti assicuro che la vita che sto vivendo mi sembra molto libera.
archemi says
E’ quel “mi sembra” finale che mi fa pensare…
mammapiky says
Magari non esiste nella carta ma di sicuro alcuni compromessi ci sono e questa e’ una scelta molto coraggiosa (che infatti io non ho il coraggio di fare)…forse più per le mogli che per i mariti. Vi ammiro!
pinkg says
Sono ancora a bocca aperta….
mamma jago says
La chiave è la parola “famiglia”….e tutte le porte restano aperte…alcune volte illiminate dal sole altre dal grigiore della nostalgia solitudine e distanza. …ma alla fine la famiglia vince su tutto nonostante le fatiche!!!!!
Niky says
Che brividi questo post!
Ciao Mimma e Drusilla, leggo di voi ad un mese dal mio espatrio….dalla Sardegna all’Inghilterra con furore!! E ho sottoscritto anch’io un contratto così! Sono felice di non essere l’unica e piano piano sto scoprendo tutto un mondo che non conoscevo! E quanto è difficile…
Sono nella fase in cui ti senti un’aliena, ma spero presto di prendere in mano la situazione e riuscire a creare qualcosa di nuovo e di bello per me e la mia famiglia 🙂
Vi seguo 🙂
Ale says
Ciao! Post interessante. Davvero ci sono problemi ad esser curate se si sta male? Cioè l’azienda non paga l’assicurazione per tutta la famiglia? E non puoi lavorare per il contratto del marito oppure è semplicemente difficile perché devi badare alla famiglia? Per quanto riguarda l’essere accompagnata ovunque da un uomo credo sia dovuto alla cultura islamica, non penso che in altri paesi sia così, ma non so forse se qualcuna che ci abita sta leggendo può confermarlo o smentirlo.