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| foto presa da unsplash.com |
Cari amici, siete comodamente seduti? Siete pronti ad una notizia shock?
Tanti cambiamenti stanno avvenendo nella mia e nella nostra vita.
Tanti cambiamenti stanno avvenendo nella mia e nella nostra vita.
Una nuova destinazione è alle porte ma non posso ancora dichiarare ufficialmente il dove, come e quando.
E’ stato tempo di saluti, addii, arrivederci a data da destinarsi.
Le lacrime ho deciso di versarle segretamente in casa, lontano da tutti.
E’ giunto il tempo di considerazioni e bilanci.
In questi tre anni e mezzo di vita vissuta in questo straniero e polveroso Paese ho incontrato, conosciuto e salutato tante persone, tante donne, tante mamme.
Il primo anno ci sono state le australiane e le neozelandesi; poi piano piano le italiane e le inglesi e in quest’ultimo anno soprattutto le italiane e il resto del mondo.
Ma tra tanta gente che ho conosciuto, visto passare sulla mia strada, frequentato, sono state poche le Amiche vere, quelle con la A maiuscola.
Pochissime le donne che hanno stravolto la mia vita in Kuwait, delle quali conserverò per sempre un ricordo e alle quali non ho il coraggio, la forza e la voglia di dire “addio” e quindi preferisco dire “arrivederci”.
Andando in ordine cronologico la prima di tutte è lei, quella andata a Singapore: Federica.
E’ stato grazie al nostro incontro in Chiesa quel venerdì della settimana di Pasqua del 2011 che ho iniziato a credere e sperare che questa avventura sarebbe stata importante e indimenticabile. Insieme a lei, e grazie ai nostri bambini, abbiamo iniziato a scoprire il Kuwait, entrando piano piano nella comunità inglese cercando di capire le regole non scritte che l’emirato sovrano ci imponeva. E’ con la sua ironia, intelligenza, simpatia che il primo anno a Kuwait City è trascorso col sorriso sulle labbra versando poche lacrime, mantenendo sotto controllo la malinconia e la nostalgia verso l’Italia.
Poi, una sera per caso, alla prima festa di Natale organizzata in Ambasciata dove Federica non era potuta venire causa malattia figlio, conosco un’altra donna speciale. In realtà, scambiamo solo poche parole ma quelle bastano per capire che lei non era un’italiana qualsiasi. Purtroppo commettiamo l’errore di non scambiarci i numeri di telefono, eravamo troppo prese dalle nostre chiacchiere per farlo! Ma poi il destino un giorno ci ha fatto rincontrare e da li è nata un’altra indimenticabile Amicizia. Questa donna si chiama Ema. Lei è una donna unica: forte, determinata, incredibilmente intelligente, sensibile, dolce, con due figli straordinari.
Lei e suo marito sono due alternativi, un po’ “fricchettoni” e io li adoro per la loro capacità di distinguersi. E poi subisco il fascino della sciarpetta di cotone colorata al collo!!!
Io e Ema ci frequentiamo poco, anzi pochissimo ma condividiamo comunque momenti importanti. Con lei ci vogliono mesi per organizzare un caffè o un’uscita ma poi quando ti vedi diventa impossibile smettere di parlare e ti ritrovi a fare le tre del mattino seduta in macchina davanti a casa. Stare assieme a lei è come farsi una seduta dalla psicologa, lei ti sa ascoltare, ti capisce e condivide le tue stesse paure e ansie. E poi i ruoli si invertono e quindi tu diventi il suo psicologo, l’ascolti e l’ascolteresti per ore perché ha sempre qualcosa di speciale da raccontarti e la sua visione del mondo non è mai banale e quindi rimani affascinata da ogni suo racconto.
Poi, un giorno, sempre per caso, al rientro dalle vacanze invernali, incontri Lei. Anzi, vengo travolta da lei.
E lei è quella che diventerà la mia compagna di viaggio nonché la mia pugliese preferita.
Lei mi ha travolta con le sue parole, la sua energia positiva, la sua solarità.
Pausa. Lacrime. Respiro profondo. Procediamo…
Mimma è: vita, amicizia, cambiamento, Mamme nel Deserto, Kuwait, casa, blog, nuovo approccio alla vita, avventura… E poi il libro!
Insieme a Mimma e Federica incontriamo un’altra donna fantastica, la mia romana preferita: Manu!
Lei è la mia fonte di saggezza in campo expat. Lei sembra tranquilla, pacata ma è una donna determinata, convinta, forte, perfettamente perfetta e bellissima.
Ha vissuto l’espatrio duro, quello che quando lo senti raccontare ti viene la pelle d’oca e i brividi. Ha saputo crescere due bimbi gemelli da sola a Parigi e in Nigeria. Lei è quella che non usa tante parole insegna ai figli a leggere e scrivere in italiano, prepara il pane in casa, compra una macchina da cucire per fare i costumi di carnevale ai suoi figli e i copri cuscini per il salotto, gestisce un intero trasloco in solitaria gestendo due figli a casa da scuola. Spesso è silenziosa, non si fa sentire perché preferisce non disturbare, ma se la chiami ed hai bisogno corre.
Karen è la prima e unica amica straniera.
Ma ce ne sono altre di donne importanti: Carla, Maddalena, Raffaella….. donne che purtroppo ho incontrato quasi alla fine del mio cammino kuwaitiano.
Tutte donne straordinarie alle quali avei voluto dedicare più tempo e con le quali mi sarebbe piaciuto instaurare un rapporto d’amicizia più profondo ma non c’è stato il tempo.
Sono tutte loro, Federica, Ema, Mimma, Manu, Karen, Carla, Maddalena, Raffaella, ve le ho citate nell’ordine cronologico di conoscenza, che hanno reso questa mia avventura kuwaitiana affascinante, straordinaria, indimenticabile, costruttiva, divertente, entusiasmante.
Sono tutte queste donne che non voglio salutare perché devono assolutamente rimanere nella mia vita, nella mia quotidianità. Non importa se saremo in paesi lontani, l’esperienza expat, ma soprattutto Mimma, mi hanno insegnato a mantenere le amicizie lontane.
Donne io vi lovvo tutte!!!!
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