La scorsa settimana è stato organizzato un workshop di italiano, inutile dire che io mi sono appassionata un sacco ai temi trattati e all’insegnante che trovo una persona professionalmente fantastica, stimolante e intelligente!
Una delle prime cose che è stata detta è l’importanza della collaborazione tra gli insegnanti in lingua inglese e quelli in italiano. Mi spiego meglio, gli insegnanti cercano di interagire per creare un programma comune, quindi lo stesso argomento viene trattato sia nella classe di italiano che in quella in lingua inglese. Tutto ciò migliora l’apprendimento da parte dei bambini che possono affrontare temi comuni guardandoli da prospettive e con lingue diverse.
Questo incontro è stato basato sull‘importanza del testo e sulla sua analisi.
Nella prima parte l’insegnante ci ha fornito un po’ di nozioni, che vi riporto perché le ho trovate veramente interessanti.
Il testo, oggi, è al centro dello studio della lingua, quindi sta alla base della comunicazione. I principi della linguistica testuale sono uguali in tutte le lingue, per questo imparare a fare l’analisi di un testo serve sia per la lingua inglese che per quella italiana, e avviene nello stesso modo.
Partendo dal testo, la lingua diventa uno strumento di pensiero, una macchina per pensare. Perché la lingua organizza in varie forme i dati dell’esperienza, struttura la conoscenza e ne è strutturata, è un’invenzione ma è anche un insieme di procedure. La lingua non è una materia ma investe tutte le discipline.
In seguito, l’insegnante di italiano ci ha parlato dell’ importanza di saper analizzare un qualsiasi testo (ad esempio una storia, un racconto, una poesia o un articolo). Già dal grade 1, i bambini devono imparare ad analizzare un testo per meglio comprenderlo. Naturalmente, essendo ancora abbastanza piccoli per poter scrivere vere e proprie frasi, l’analisi avviene tramite disegni.
Dopo la lettura di una storia da parte della teacher o di un genitore, oppure dopo aver guardato e ascoltato una storia attraverso un video, ai bambini vengono fatte le seguenti richieste:
– identificare i personaggi del racconto, disegnarli e trovare un aggettivo per definirli;
– trovare il setting of the story, quindi rispondere alle domande when e where the story takes place? Il dove e quando si svolge la storia;
– disegnare le tre fasi della storia: beginning, middle, end. Ovvero rappresentare cosa accade all’inizio della storia, nel mezzo e sul finale.
Si tratta di tre richieste che aiutano il bambino a riflettere su ciò che stanno guardando o ascoltando; li aiuta a concentrarsi durante l’ascolto, trasformando l’ascolto in un’azione attiva, ponendo attenzione ad ogni particolare.
Tommaso (che frequenta il grade 1) ha iniziato circa un mese fa ad analizzare delle storie.
In classe la teacher ha letto la storia dei Three little Pigs. In seguito ai bambini è stato assegnato il compito di rappresentare con un disegno il racconto; poi l’identificazione e rappresentazione dei personaggi. Infine, hanno creato delle marionette e un piccolo teatro, mettendo in scena la storia stessa.
Contemporaneamente, a casa ci venne dato il testo dei Tre porcellini e una volta che la mamma l’aveva letto bisognava rispondere ad alcune domande, alcune semplici come “Di che materiale era la casa del primo porcellino?” ma anche un pochettino più riflessive, del tipo “perché il lupo voleva distruggere la casa dei porcellini?”.
La settimana successiva a scuola hanno affrontato la storia di Hansel e Gretel mentre a casa ci è stato dato come compito quello di analizzare la storia di Jack and the Beanstalk. In questo caso non ci è stato assegnato un testo da leggere, bensì un video da guardare.
Quindi, il bambino doveva guardare con attenzione il racconto dal suo ipad. Successivamente abbiamo affrontato la sua analisi disegnando i personaggi, il setting of the story, e le tre fasi della storia (inizio, metà e fine). Ogni disegno doveva essere accompagnato da poche parole di spiegazione. In questo caso il mio aiuto è stato fondamentale visto che Tommaso è in grado di scrivere poche parole, solo i cvc words e qualche tricky words.
La cosa bellissima è di insegnare a questi bambini ad analizzare, schematizzare, perché lo schema è una forma pre-verbale. Quindi, a trasformare un testo in uno schema, uno schema che ti fornisce la capacità di capire quello che sta scritto nel testo che abbiamo letto e analizzato.
Tutto ciò viene fatto sia in lingua italiana che in inglese.
Per cercare di aiutare Tommaso, ma anche Riccardo, in questo lavoro di analisi, da qualche settimana quando leggiamo le nostre storie serali cerco di far loro anche domande per capire se stanno seguendo la storia, per coinvolgerli attivamente nel racconto e stimolare la loro capacità di analisi.
Personalmente trovo sorprendente insegnare queste cose a dei bambini di questa età perché li stimola al ragionamento, sviluppa la capacità di formare un loro pensiero, li aiuta a concentrarsi, gli insegna a sintetizzare, schematizzare e crearsi proprie idee che non devono essere per forza uguali a quelle dei loro compagni.
Insomma, gli stiamo fornendo degli strumenti utili e importanti per il loro futuro.
Voi cosa ne pensate?
Trovate importante o inutile l’analisi dei testi con i bambini a partire dai cinque anni di età?
Come la svolgete?
Graziella says
Certo non è inutile, al contrario è utilissimo, li stimola, li fa riflettere, li aiuta ad essere ancora più curiosi e ricettivi di quanto già sono … ma … non sempre. Penso che la lettura serale sia una coccola e a volte è solo il suono della voce che conta, non tanto il contenuto, quindi assolutamente d’accordo sul coinvolgimento, l’analisi e lo stimolo, ma anche la capacità di mamme e papà di capire quando non è il caso e aggiungo: questo vale anche quando leggono da soli. A volte, come tutti noi lettori sappiamo, leggere è un modo per staccare la spina ed entrare in un’altra dimensione, senza altra pretesa che non sia il piacere della lettura. Quindi si a tutto ma con i distinguo del caso.
drusilla says
Concordo Graziella!!!!
Diciamo che la lettura con scopo di analisi va distinta dalla lettura come semplice coccola che è altrettanto importante. Non è che questi poveri figli devono sempre stare attenti e fare compiti. Diciamo che in questo periodo essendo che hanno introdotto questo argomento cerchiamo di prestare un pochettino più di attenzione e fare un minimo di analisi (giusto individuare personaggi e luogo dove avviene la storia) anche durante la lettura della sera ovvero quella della coccola.
Comunque questa cosa dell’analisi della storia mi ha esaltata un sacco, sarà che io avevo iniziato molto più avanti a fare queste cose e vedere che Tommaso già la sta facendo a meno di sei annidi età mi esalta!!!
Moky says
Io trovo che sia utilissimo e che dovrebbero impiegare questo metodo in tutte le scuole, non che nella scuola di Miciomao non lo facciano, ma deve essere più approfondito.
Una cosa che ho notato quando andava a scuola MrD, rispetto a quando andavo a scuola io, millenni or sono, è che non facevano fare più i pensierini e i riassunti, che invece trovo siano importanti. Il primo perchè mettere su carta i propri pensieri, ti costringe ad analizzarli ed ad inserirli in un contesto temporale, a mettere ordine nella testolina, che non fa mai male nemmeno a un bambino, e fare i riassunti è importante per le stesse ragioni che hai scritto sopra. Spero che le insegnanti di Miciomao siano diverse, altrimenti ci penserò io a casa.
Hai scelto un’ottima scuola per i tuoi tati.
drusilla says
Grazie meravigliosa Moky!
La scelta è stata piuttosto obbligata visto che è l’unica scuola internazionale certificata in provincia di Brescia.
Comunque concordo con te, credo che i pensierini ed i riassunti siano importanti perché in questo modo i bambini imparano ad esprimersi scrivendo, che non è cosa da poco.
Un abbraccio
Graziella says
Dru ti dico solo che io l’analisi del testo l’ho cominciata a fare al Liceo … e su tre figli tre, forse alle elementari qualcosa, a parte il primo che faceva una scuola allora sperimentale, per vedere qualcosa di consistente ho dovuto aspettare le medie, ma certe cose bisogna iniziarle da piccolissimi, quando sono spugne e assorbono tutto in fretta. Io mi ricordo i pomeriggi da Feltrinelli con Roberta, quando seduta con lei sceglievamo i libricini e le spiegavo le storie, ma all’asilo invece niente, c’erano tante altre belle attività ma questa non la ricordo proprio.
Mamma Piky says
Leo ultimamente sfoglia sempre di più libri solo illustrati “così mi invento da solo la storia” mi dice. Credo che abbiano fatto qualcosa del genere all’asilo e comunque questo lo porta a sperimentare la fantasia che ha perché crea delle avventure fantastiche, io forse non ne sarei capace!
drusilla says
Sfogliare libri solo con immagini è un ottimo lavoro per stimolare la fantasia. E’ bellissimo ascoltare le storie che si inventano.