Erano quattro anni che mancavo dall’Italia.
In Kuwait, ho vissuto per quasi quattro anni circondata soprattutto da deserto, nella più totale monotonia di colori e profumi.
Erano quattro anni che non vivevo una primavera italiana.
Proprio per questo mi ritrovo a sorprendermi per cose che fino a cinque anni fa erano scontate e facevano parte del mio quotidiano, per quelle cose più semplici, che spesso risultano essere le più straordinarie!
Ma di cosa mi ero dimenticata durante questi anni
vissuti lontana dall’Italia?
Mi ero dimenticata che in un anno esistono ben 4 stagioni. Anche se le persone anziane in paese si lamentano che “non ci sono più le stagioni di una volta!”
Mi ero dimenticata della bellezza che contraddistingue ogni angolo della nostra Italia, anche quello più sperduto in campagna.
Mi ero dimenticata dei profumi inebrianti che caratterizzano la primavera. Per non parlare dell’intensità dei colori. Cieli immensi azzurri decorati da qualche soffice nuvola bianca; campi con sfumature che variano dal giallo al verde; papaveri rossi che si fanno spazio ai bordi delle strade e tengono compagnia a ciuffi d’erba sulle rive dei fossi.
Mi ero scordata dei trattori che lavorano nei campi anche la domenica, perché il richiamo della terra è forte e non si può mollare mai!
Mi ero quasi dimenticata di quanto è piacevole la sensazione del vento sulla pelle mentre si pedala in una domenica mattina di inizio giugno… soprattutto se ad accompagnarmi e tenermi compagnia c’è la mia mamma!
Sono felice di questa bellissima domenica mattina trascorsa pedalando immersa nella natura, circondata dai profumi e dai colori della campagna quasi al termine di questa primavera che tra poco si prepara a cedere il testimone all’estate…
“In tutte le realtà naturali v’è qualcosa di meraviglioso.”
Aristotele
mammaalcubo says
Si respira quasi il verde dell’erba e il giallo del grano del tuo post!
Anche io sono innamorata della campagna intorno al mio paesino, mi rigenera sempre andare in bici tra i campi e far scoprire ai bambini la bellezza delle piccole cose (che poi mi chiedano dettagli tecnici sulle mietitrebbie è un altro discorso, ma va beh)
drusilla says
Sono l’intensità dei colori e dei profumi che mi colpiscono ogni volta. Mi impressiona come questa campagna cambia stagione dopo stagione, è una cosa incredibile!
Questo giro me lo sono goduto in solitaria con la mia mamma, ma spesso ci porto anche i bambini che mi chiedono appunto di mietitrebbie e trattori ed io rimando le risposte al nonno!
sempremamma says
Davvero ci si dimentica di queste belle cose se si sta lontano dall’Italia?
Ieri mattina stavo uscendo per andare al lavoro, ho visto una chiocciola, era bellissima, l’ho fotografata e dato che era sul cemento, l’ho spostata sul prato.
drusilla says
Non è che le dimentichi queste cose ma purtroppo essendo lontano non le puoi vivere.
Erano quattro anni che non incontravo questi colori e non respiravo questi profumi, quindi quest’anno li sto vivendo ancora più intensamente.
Mamma avvocato says
“Anche nella campagna sperduta”? Soprattutto nei posto un post sperduti, dove la natura si riprende i suoi spazi!!!
tendiamo a dare tutti per scontato tanta bellezza, invece tu, con la tua esperienza, insegni che non lo è.
Avevo bisogno di questo post, in un momento in cui non faccio che chiedermi cosa ci sto a fare in questo paese: meraviglioso paesaggisticamente parlando e anche a livello di clima è cibo ma, ahimè, quanto mai inospitale per chi vuole costruire e fare è invece viene sempre ostacolato e tartassato…scusa la digressione!
le foto rendono perfettamente la tua scampagnata!!!
drusilla says
L’Italia è un paese magnifico ma che purtroppo ha tanti, forse troppi difetti che andrebbero sistemati. Ma qui dovremmo aprire una grande parentesi….
Io mi riempio gli occhi di tutta questa meraviglia visto che tra poco partirò…
Mamma avvocato says
Uffi! Tutte le “e” congiunzione escono accentate, come verbi…giuro che non è voluto!!!
Silvia Fanio says
Da quando con Polpetta andiamo a fare i giretti prima col triciclo, ora con la bici, noi a piedi, lui pedalando, mi stupisco a guardare i colori dell’estate.
Adoro i papaveri, come te, i colori delle stagioni, i profumi, i suoni.
L’anno scorso pioveva tantissimo e si era formato uno stagno vicino casa: ogni giorno andavamo a trovare le rane. Il canto delle cicale veniva interrotto dal gracidare delle rane e ogni tanto se ne vedeva una nuotare nell’acqua torbida.
Altra cosa che adoro è il canto dei grilli la notte, quando in estate dormi con la finestra aperta.
Da cittadina è stata dura andare a vivere in campagna, dove per andare ovunque devi usare l’auto perché siamo sperduti nei campi ed accettare i ritmi dei contadini, che a volte mi fanno il raccolto sotto casa anche di notte (sta cosa esula dalla mia comprensione. Ma non dormono mai?) ma il contatto costante con la natura ripaga di tutto!
drusilla says
Io sono nata e cresciuta in campagna quindi sono abituata a questi ritmi, colori e profumi. Solo che vivendo da un po’ di tempo lontana in un paese fatto di deserto forse mi ero dimenticata della bellezza delle nostre campagne.
I contadini hanno orari e ritmi incredibili, loro seguono solo il richiamo della terra.
Claudia says
Ti capisco! Nonostante Sydney non sia certamente Kuwait City e i colori qui non manchino di certo, sono comunque colori, odori e suoni diversi!