Un altro anno è incominciato. Un anno speciale.
Di quelli che non possiamo dimenticare. Siamo in reception. Abbiamo i primi compiti. Per fotuna ini..ini.
Impariamo il sound delle lettere con i Jolly Phonics. Sappiamo scrivere tutte le lettere e i numeri.
Riceviamo quattro libri a settimana da leggere. Solo che almeno tre sono senza parole. Quindi il vero esercizio è stimolare la loro fantasia. Dalle immagine devo creare una storia il più articolata possibile.
In questo modo il loro vocabolario cresce, così come cresce la loro capacità di osservare i particolari e di esprimersi. Anche perchè poi racconteranno questa storia in classe davanti ai compagni.
Abbiamo già ricevuto il primo report. Ho capito che per loro è importante che i bimbi siano super autonomi e indipendenti. Un intero paragrafo è dedicato al fatto che Giada sa mettersi il costume da bagno da sola, vestirsi e cambiarsi. Che prende i suoi lunch box e mette tutto a posto.
Inoltre mi ha fatto sorridere che in una nota l’assistente mi scriveva di aver visto Giada ridere e raccontarsi con Olive Rose del loro play date. Di quando si sono truccate, messe lo smalto e fatto lo show.
Io pensavo “oddio penseranno che sono una mamma degenere”. Invece lei mi ha scritto che è bellissimo e importante vedere una bimba così felice, che ha così buone relazioni con i suoi compagni.
In tanti mi chiedono com’è la scuola a Kuwait, sopratutto quando sono in vacanza in Italia.
Io vi dico solo che mia figlia quando torna alla domanda “come è andata a scuola?” mi risponde sempre “Benissimo”. Inoltre ho molto apprezzato il suo autoritratto che si è fatta per il puzzle.
Ha un grande sorriso e due occhi enormi.
Su amiche di fuso ve avevo raccontato alcuni dettagli pratici sulla scuola a Kuwait City.
Anadare a scuola a Kuwait significa mettere la sveglia alle 5.30 perchè i cancelli aprono alle 7.10 e il traffico è sempre tanto. Significa preparare un lunch box che contenga uno snack per metà mattina e un pranzo vero e proprio anche se poi la scuola termina alle 12. Significa mettere una divisa, mettersi in “line” e ascoltare in silenzio ed immobili l’inno Kuwaitiano guardando la bandiera. Significa andare in una scuola con ampi spazi, tante attività, tra cui arte e teatro, lezioni di nuoto, avere un appuntamento fisso in bliblioteca, ma alcuni libri che porteranno a casa avranno immagini cancellate, pagine strappate e alcune materie come scienze saranno con programmi ridotti perchè esiste la censura e la religione islamica ha i suoi dictat da rispettare anche se frequenti una scuola internazionale privata.
Andare a scuola in Kuwait significa poter scegliere su un’ampio ventaglio di offerte: c’è la scuola pubblica araba dove si parla arabo e le insegnanti sono arabe, e poi ci sono tante scuole private scuola inglese, americana, francese, internazionale, montessoriana, con metodo reggio, indiana, pakistana, bilingue arabo-inglese. In tutte queste scuole è previsto lo studio della lingua araba.
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iori stefania says
Brava Giada .Cara Mimma come vorrei poter essere di nuovo una bambina ,tornare a scuola e avere queste possibilità .Bellissimo!!!Un bacione !!!
mimma says
anche io vorrei spesso trovarmi al suo posto!!! che sogno eh???