Uno dei temi che più ci angustiano quando cambiamo città, nazione, è il cibo.
Io me lo sento chiedere spesso: ma come si mangia a Kuwait?? Cosa trovi??? E’ buono?
Non è vero che solo noi italiani ne siamo ossessionati. Sono in diversi gruppi di expat su facebook e tutti chiedono sempre dove andare a fare la spesa, dove si trova quel prodotto a loro caro, come si mangia in quel ristorante. Noi italiani sicuramente abbiamo altissimi standard di cultura culinaria e non sempre riusciamo a trovare quello che ci serve. Drusilla vi aveva già parlato della spesa.
Io oggi affronto un altro tema: il pesce.
Appena arrivata qui, tutti mi dissero che se volevo il pesce buono e fresco dovevo andare al Fish Market. Un mercato del pesce, attaccato al porto turistico che c’è qui a Kuwait. Infatti, all’esterno vi sono tante barche, anche le storiche doha.
A casa mia il pesce è sacro. Il menù settimanale prevedeva tre volte a settimana pesce: il lunedì, il mercoledì e il venerdì. Anche un semplice branzino che in puglia chiamiamo spigola, fatto al cartoccio nel forno. Alcuni lunedì, soprattutto in estate, ricordo che mamma faceva delle splendide zuppe, con meravigliosi mix. Io sono grande fan della rana pescatrice, ritrovata poi nelle Marche, dove spesso è grigliata. E vogliamo parlare di spaghetti con le cozze e vongole?? E il soutè di cozze??? Poi mia madre da brava donna dei fritti è la maga della frittura di pesce, quella mista, che non sia mai. Che delizia, poi così croccante e asciutta. Ma a casa mia pure gli scampi erano molto amati. E per mia sorella che non amante del pesce con le spine ha sempre trovato un bel pezzo di pesce spada o di ricciola grigliato con limone. Poi lei fa anche un sacco di primi. Uno dei suoi piatti più riusciti, e da noi amati, è la pasta fresca con fagioli e cozze. Sto già svenendo solo a ricordalo . Lei invece si cucinerebbe sempre risotto zucchine e gamberetti. Uno dei nostri antipasti preferiti è l’insalata di rucola, gamberetti e scaglie di parmigiano. E mia figlia in Puglia è viziata dalla nonna che le compra sempre il filetto di cernia. Ha imparato ad amare anche in calamari ripieni e le polpette di polipo. Io, donna #dietatuttalavitamanonsivede, AMO I CALAMARI ALLA GRIGLIA. Insomma, avete capito come sono messa.
A Milano la qualità del pesce è ottima. Sta solo a te, al tuo estro, al tuo gusto comprarlo e cucinarlo. Bè, qui è un altro mondo. Iniziamo dalle taglie. I pesci, almeno la maggior parte, sono enormi. Grandi. Poi nomi ovviamente diversi e pure i sapori. Troppo forti. Almeno per me.
Il primo che mi hanno suggerito è Hamour. Qualcuno mi ha detto è come la nostra cernia. A me non pare proprio.
Il più buono per me è lo Zubaidi ma non lo trovo spesso ed è molto costoso. Drusilla usava molto il red snap. Una volta ho preso dei calamari così giganti che per farli ripieni è stato dura.
Poi ci sono tutta una serie di pesci che mi vengono spiegati come is like branzino, like sogliola, like sardina...like.
Io alla fine mi sono convertita al Salmone che arriva dalla Norvegia e non mi fa sorprese, invece Giada mangia spesso il filetto di hamour o sogliola.
Insomma, il pesce non mi piace molto da queste parti, ma andare al Fish market è una bella esperienza. A me, torno a dirlo, ricorda la chiazza del mio paese. E’ pulitissimo. E i prezzi sono bassissimi in confronto al pesce venduto nel supermercato.
Io ovviamente non sono in grado di comprare nulla. Ci vado solo con Amal che sa riconoscere e contrattare. L’ultima volta sono andata con le mie compagne di street photography.
Come al solito i sorrisi si sprecano, come la gentilezza. Era presto. E non era pienissimo. Ho visto un tizio distinto con al seguito un omino con carrello che sceglieva grandi quantità, credo fosse un ristoratore, ma non lo toccava mai il pesce, per questo interveniva l’omino. Mi ha colpito che ad un certo punto è iniziata l’asta. Erano in tanti attorno a questi cesti colmi di pesce. Parlavano in arabo, con voce forte e gesticolavano molto.
Pochi avevano il costume tradizionale. Usavano abbigliamento più confortevole, molti di loro avevano la barca all’esterno e stivali di gomma.
Ma alla fine il pesce l’hai comprato? No. Ma come vai al fish market e non compri nulla???
Bè però ho portato a casa tanti sorrisi. Che quelli fanno bene non solo a chi sorride ma anche a chi lo riceve.
Non trovate???
Gilda says
Ma quel pescione gigante è geneticamente modificato? O_o
mimma says
Vero??? fa impressione……e tanti sono così
Silvia Fanio says
Beh, ma non sei tornata a mani vuote: ci hai regalato bellissime immagini!
Graziea!
mimma says
Silvia te l’ho mai detto che adoro il nome del tuo blog??? Brava hai colto….mi sono portata a casa cose ben più importanti.
Ciccola says
Penso che l’Italia in quanto a cibo sia imbattibile. Quando viaggio mi piace tanto provare i piatti locali e abituarmi ai sapori, e se anche in molti casi mi capita di innamorarmi della cucina che trovo, l’Italia resta la migliore!
mimma says
Si hai ragione. Pure io adoro provare tutto. E alcune sono molto buone, ma poi mi stancano. Alla fine la nostra è troppo buona, varia, sana. Inimitabile.
Mamma Piky says
Ecco a me il pesce non piace, frutti di mare a parte!! Non lo cucino e compro quasi mai per questo e mio marito e mio figlio, mi odiano per questo…loro ne mangerebbero tutti i giorni!
mimma says
Io in Italia si lo mangio volentieri…qui molto ma monto poco.