Il primo giorno di scuola, sul bus del compound, ho conosciuto la mamma di Theo, un bambino coreano che frequenta la stessa scuola dei miei figli. Era la prima volta che li vedevo, non li avevo mai incontrati prima, nemmeno per caso.
Lei parlava pochissimo inglese, quasi nulla. Era emozionata per questo primo giorno di scuola, un po’ imbarazzata per via della lingua; si presentò con il suo nome coreano: Emmequalcosa. Purtroppo non lo capii, ma non volevo sembrare scortese così non le chiesi di ripetere il nome, prima o poi lo avrei scoperto. Anch’io mi presentai, pronunciai lentamente ogni lettera del mio nome, ma la sua espressione parlava chiaro: nemmeno lei aveva capito come mi chiamavo! Ok, eravamo pari, eravamo entrambe le mamme di bambini che andavano alla stessa scuola.
Fu la voglia di scambiare due parole tra noi, l’entusiasmo di conoscere qualcuno di nuovo, la curiosità di entrare in contatto con una nuova cultura, l’eccitazione da primo giorno di scuola che ci spinsero chiacchierare e gesticolare spensierate e in modo veramente ridicolo.
E’ bastato aspettare qualche giorno, forse una settimana, per superare l’imbarazzo da primi incontri e finalmente capire che lei si chiama Misun, che si pronuncia Missooon.
Col passare dei giorni, a forza di frequentarci sul bus, le semplici chiacchiere si sono trasformate in veri e propri scambi di informazioni, condivisione delle nostre culture e battute per stemperare la difficoltà del vivere in questo paese. Insomma, in poco tempo è diventata una cara amica. Il suo inglese migliora giorno dopo giorno, i nostri figli ormai sono amici e il giovedì è diventato il giorno del playdate, solitamente a casa sua visto che vive in una villetta.
Misun mi sta facendo scoprire la cultura coreana della quale non sapevo nulla, lei è la prima persona coreana che conosco in tutta la mia vita. Da ignorante, collegavo i coreani ai cinesi, pensavo fossero persone molto schive, noiose e riservate, in realtà sto scoprendo esattamente il contrario. Chiacchierando con lei sono venuta a sapere che i coreani acquistano tanti prodotti italiani come Bassetti, De Longhi e Smeg, spendendo cifre incredibilmente alte. Ho scoperto che le donne coreane sono veramente magre, non hanno cellulite e hanno una pelle splendida perché mangiano solo riso e verdure, anche se amano la pizza e la pasta. I coreani sono veramente simpatici e di compagnia con le quali è piacevole trascorrere pomeriggi o serate, non sono assolutamente riservati e noiosi! Con lei ho scoperto che esistono le bacchette anche per i bambini e mi ha detto che nel lunch box di suo figlio ogni giorno ci sono i kimbap…
Che cos’è il kimbap?
Il kimbap non è altro che il sushi coreano. E’ un cibo che viene mangiato soprattutto come snack durante i pic nic o appunto nel lunch box. E’ veramente sfizioso e crea dipendenza, se inizi a mangiarlo non riesci a smettere!
Gli ingredienti sono:
– riso cotto al vapore in una speciale pentola a pressione che arriva direttamente dalla Corea,
– verdure tagliate a striscioline,
– uova,
– fogli di alga per chiudere il tutto,
– olio di sesamo.
Un pomeriggio Misun mi ha invitato a casa sua, insieme all’amica Loredana, perché voleva insegnarci a preparare i kimbap. Inutile descrivervi la felicità mia e di Loredana!!!
Mentre i bambini giocavano al piano superiore, lei ha organizzato tutto: ha messo a cuocere il riso ed ha tagliato a striscioline le verdure. Ora siamo pronte per imparare a preparare questo delizioso snack!!!
Lo strumento tradizionale per arrotolare il kimbap è quella specie di tovaglietta quadrata fatta di bambù, ma esiste anche qualcosa di più moderno che però secondo me è più complicato.
Abbiamo provato tutte quante a preparare i kimbap, ci siamo divertite un sacco, tra risate e spiegazioni serie. Siamo state due brave alunne e quindi ora facciamo merenda!!!
Abbiamo mangiato tanti, troppi, kimbab e ci siamo salutate con la promessa che le avremmo insegnato a cucinare la pasta al pomodoro e la mitica pizza!!!
Vivere in questo nuovo deserto non è semplice, le restrizioni sono tante, anzi, troppe! La realtà del compound spesso mi toglie l’ossigeno, ma è proprio grazie a questa realtà che sto conoscendo delle persone meravigliose, non avrei mai pensato. Il fatto di vivere all’interno di un compound permette di incontrare e frequentare sempre le stesse persone, quindi poter approfondire la loro conoscenza e, chissà, trasformarla in vera amicizia. Vivere in questa realtà mi permette di conoscere nuove culture, scoprire nuovi luoghi, ascoltare tante lingue, assaggiare e sperimentare nuovi deliziosi piatti.
Grazie Misun e grazie alle amiche americane!
sempremamma says
Il sushi non mi piace per niente, ma questo credo che mi piacerebbe moltissimo. Per fortuna che hai queste amicizie che ti aiutano a vivere delle giornate belle e positive.
Il fatto che la tua amica non abbia cellulite, mi fa provare invidia 😛
drusilla says
Invidia pura!!!!
Graziella Pezzetta says
Che adorabile post! Oh la! finalmente stai ricominciando ad intessere la tela delle relazioni, ma che bello.
Adoro il sushi e la cucina giapponese in generale, o almeno quella che spacciano qui per giapponese, quei kimbap devono essere delizioni, a vederli ricordano il sushi è vero, anche se sembrano fritti fuori, ma forse non ho ben compreso. Io della Corea tutto quello che so è che c’è stata una gran brutta guerra, fine delle trasmissioni; leggere i tuoi post e quelli delle altre mamme, oltre a farmi sentire la vostra vicinanza, mi apre un mondo di usi e costumi completamente sconosciuto, ed è na meraviglia. Brava Dru, continua a raccontarci la vita li, è un vero piacere. Alla prossima Dru.
drusilla says
Nella foto con le bacchette da bambino ci sono delle cose fritte ma i kimbap non sono fritti, vengono arrotolati con un foglio d’alga.
Un abbraccio
Mariangela says
Che meraviglia! Che belli gli incontri tra culture diverse, ti aprono la mente!
drusilla says
Adoro gli scambi culturali!!!
Mammarch says
Che bello conoscere nuove culture. Dai forza e coraggi, o che un passo alla volta farai tanti nuovi incontri!
drusilla says
Il segreto è avere tanta pazienza.
Mamma avvocato says
Questo sì che è arricchimento culturale! Brava Drusilla!
iori stefania says
Direi che da persona quale sei cioè curiosa e mai ferma hai trovato amicizie perfette Brave !!! Cara Drusilla impara bene così poi quando torni insegni pure a me!!!
Silvia Fanio says
Io adoro la cultura e la cucina orientale!
Mi sono documentata si Cina e Giappone, ho fatto il viaggio di nozze in Thailandia, ma non mi ero mai avvicinata alla cultura coreana.
Che voglia di assaggiare il Kimbap!
Grazie per i tuoi bellissimi post, che ci fanno viaggiare con te per il mondo!
Silvia Fanio says
Congratulazioni! Sei nella mia top of the post della settimana! 😀
http://scintilledigioia.blogspot.it/2015/11/top-of-post-24112015
Mammapiky says
Ecco, questa è la parte di vita dell’expat che amo, e indivio, moltissimo. Andrei pazza per quei fagottini e ti assicuro che si capisce leggendoti, quanto sia bello il solo conoscere culture così diverse, figuriamoci ad averle come amiche!!!
Loredana says
Wow, ci sono anche io!
Sì, è stata un’esperienza indimenticabile, non avrei mai immaginato di riuscire ad arrotolare l’alga con dentro il riso, ma siamo state proprio brave!