Ho letto questo libro durane i primi tre giorni di vacanza al mare.
Complice la tranquillità di avere i bambini impegnati a giocare sulla spiaggia col nonno e la simpatia dei personaggi di questo libro.
I protagonisti di Milano fa paura la 90. Il delitto di via Botticelli, sono prima di tutto la città di Milano e il 1976. Dopodiché troviamo l’onesto poliziotto Benito Malaspina, commissario della Squadra Mobile; l’ingenuo, sempliciotto ma fedele agente scelto Venditti. Infine, il giornalista di cronaca nera Dino Lazzati, detto Fernet, amico e informatore di Malaspina.
Le vicende raccontate in questo libro si svolgono a Milano durante il Carnevale Ambrosiano. Precisamente siamo nel 1976.
Già dalle prime pagine abbiamo a che fare con una situazione alquanto bizzarra: un filobus scorrazza liberamente per la circonvallazione, indisturbato e apparentemente senza guidatore.
Come se non bastasse viene rinvenuto il cadavere di una donna, Guendalina Falci, di professione bidella all’Istituto Tecnico Rizzoli. La stranezza è che è stata trovata riversa e dissanguata con due strani segni sul collo.
Tra vampiri, licantropi e vedove visionarie il commissarrio Malaspina, aiutato dal suo romanissimo attendente Venditti e dal fedele giornalista Fernet, indagano sull’omicidio della Falci. E non solo.
Sono alla ricerca della verità.
Malaspina e Fernet daranno fondo a tutte le loro doti di investigatori, indecisi se facciano più paura i mostri, gli uomini, i cambiamenti sociali, o la stupidità.
“Ma Milano niente è al servizio del bello, tutto è schiavo dell’utile, del profitto.”
Milano fa paura la 90. Il delitto di via Botticelli è una lettura veloce, piacevole e divertente, anche se ci sono di mezzo degli omicidi.
Impossibile non trovare simpatia per il burbero commissario Malaspina e il romano Venditti.
Confesso che mi sono ritrovata a ridere nel cuore della notte, da sola.
Da leggere!
Questo post partecipa al venerdì del libro.
Drusilla
Stefania Iori says
Devo dire che è piaciuto tantissimo anche a me .Da tanto tempo non mi capitava di ridere da sola e di non riuscire a smettere Bella la descrizioni della città di Milano in quegli anni .