Si avete letto bene, io vado a Messa qui in Kuwait.
Ho iniziato appena sono arrivata, poi per problemi di orari ho smesso.
Ma ci sono sempre tornata nelle grandi occasioni come Natale e Pasqua.
Quest’anno grazie alla buona volontà e iniziativa di due donne è ricominciata la messa in Italiano in Kuwait al venerdì.
Dico in italiano perché in tutte le altre lingue c’erano già.
In inglese, kokani, spagnolo, tamil, tagalog, malayalam, sinhala, arabic.
Esiste una Cattedrale, ma anche altre diverse chiese. Sebbene sono due quelle “riconosciute”.
La mia amica Alessia frequenta una chiesa indiana. Adora il prete, i suoi figli frequentano il catechismo li. E’ sempre super affollata, mille iniziative, tanta “serietà” e passione nell’organizzazione. Suo figlio farà la prima comunione qui ad aprile.
Nel 2011 il Cardinale Antonio Canizares Llovera, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha proclamato, nella cattedrale del Kuwait, la Beata Vergine Maria Nostra Signora di Arabia, patrona di tutti i Paesi del Golfo, e cioè: Kuwait, Bahrein, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Yemen e Oman.
In una intervista ha dichiarato «Accanto ai “Nostra Signora di Lourdes”, “Nostra Signora di Fatima”, e tanti altri, possiamo aggiungere anche “Nostra Signora di Arabia”, possiamo quindi aggiungere questo nuovo titolo della Madonna», commenta il missionario comboniano Camillo Ballin, vicario apostolico in Kuwait. «Qui in Kuwait la Madonna non ha fatto apparizioni come a Lourdes e a Fatima e altrove, ma lei è sempre stata presente e qui è riuscita a portare Gesù prima ancora che vi arrivasse l’Islam. Nell’isola di Failaka, infatti ci sono i resti di una chiesa del quinto secolo».
In questi paesi Bahrain, Kuwait e Qatar da una parte e l’Arabia Saudita dall’altra abbiamo ampia libertà di culto ma le conversioni sono proibite.
In Kuwait abbiamo due chiese ufficiali, in Qatar una e una in Bahrain. Ma hanno appena inaugurato in Bahrain una seconda chiesa, la Cattedrale del Vicariato di Arabia del Nord.
I cristiani nei primi tre stati sono pienamente liberi di professare la loro fede. Nel recinto delle chiese non c’è nessun controllo da parte della polizia né del governo.
Ci sono moltissime Messe tutto il giorno del venerdì e la domenica pomeriggio. Ovviamente non si possono fare processioni nelle strade perché la religione ufficiale in questi paesi è l’islam e la Chiesa cattolica ha sempre rispettato le leggi locali.
Libertà religiosa vuol dire la possibilità di cambiare religione, dall’islam al cristianesimo o ad altre religioni. Ma ciò è proibito in questi paesi: è possibile la conversione da altre religioni verso l’islam, ma non il contrario.
Abbiamo invece ampia libertà di culto in Qatar, Bahrain e Kuwait. Non in Arabia Saudita.
Ci sono tantissimi cristiani, leggevo oltre due milioni e mezzo.
Ovviamente, salvo rarissime eccezioni, sono tutti immigrati e vengono soprattutto dall’Asia (India, Filippine, Sri Lanka, Bangladesh, Pakistan, Corea, eccetera) e dai paesi arabi.
Nel 2012 il Gran Mufti dell’Arabia Saudita ha affermato che la costruzione di nuove chiese nella Penisola arabica deve essere proibita e che quelle esistenti devono essere distrutte.
Tutto era nato nel Kuwait. Il ministro degli Affari islamici aveva dato la sua approvazione perché fosse concesso un terreno per una nuova chiesa. Ma quando questa notizia arrivò in Parlamento i fondamentalisti reagirono violentemente dicendo che nessuna chiesa può essere costruita e che quelle esistenti devono essere distrutte.
Il governo si è guardato bene dal prendere alla lettera queste proteste.
Io in Italia sono sempre andata a Messa e anche mio marito.
Non posso considerarmi una cattolica praticante.
Ma andare a Messa mi è sempre piaciuto e mi fa bene.
Aver ripreso qui questo appuntamento è per me fonte di gioia vera.
Siamo in pochissimi a partecipare e spero che questo privilegio, visto la scarsa partecipazione non ci venga tolto.
Mia figlia partecipa volentieri, sta imparando tutte le preghiere, si esercita a leggere.
Venerdì scorso ha fatto la chierichetta non potete immaginare la sua emozione.
Le sue amiche più grandi leggono le letture. E lei non vede l’ora di imitarle.
Impara le canzoni.
E’ un momento di grande raccoglimento per me.
Una vera oasi di pace.
Un momento di grande serenità per tutta la mia famiglia.
I preti non sono italiani, ma parlano italiano per via degli studi. Abbiamo però dei ragazzi che stanno facendo la loro esperienza qui di apprendimento qui.
Ringrazio molto Alessia ed Emanuela per avermi ridato questo piccolo piacere.
Per averlo dato ai nostri bambini.
I locali dove ora organizziamo le feste di Natale o Carnevale ci sono offerte appunto dalla Chiesa.
Un regalo non da poco visto che noi cerchiamo di fare sempre eventi gratuiti.
Insomma, io vado a Messa e tu?
Mimma
ps. oggi sono le ceneri e venerdì ci sarà la messa per celebrarle. Con un po’ di ritardo, ma occorre adattare il calendario a questa settimana strana. Siete tutti invitati.
Laura says
Vi leggo da un po’, ma commento pochissimo.
Grazie per quello che hai scritto, per aver avuto il “coraggio” di dire che vai a Messa e di averlo scritto addirittura nel titolo.
Di aver ricordato che oggi sono le Ceneri.
Non è banale nè scontato. Soprattutto per che vive in un Paese mussulmano, ma anche per chi, come me, vive in Italia.
Oggi la radio spargeva cuoricini a getto continuo, il giornalista ha ricordato che domani è la festa dei single e tra qualche giorno quella dei gatti…l’inizio della Quaresima? Grande assente!
Grazie!
Veronica says
Vi ammiro molto , per noi in Italia è tutto semplice e forse scontato , bravi tutti , un abbraccio
Veronica
Speranza says
Complimenti per l’articolo. È una bella testimonianza.
Mamma avvocato says
Io, come forse avrai capito, sono atea convinta, quindi no, non vado a Messa. Però è bello sapere che una convivenza pacifica e libertà di culto, seppur non completa, possano esistere anche nei paesi mussulmani. Magari si riuscisse a eliminare tutti gli integralisti, di qualunque religione o credo, e rispettarsi a vicenda sempre!