Ho letto “Divorare il Cielo” di Paolo Giordano dopo tre mesi in Puglia.
Avevo voglia di libro intenso.
Sapevo che con Paolo Giordano andavo sul sicuro.
E avevo ancora una volta voglia di ritrovarmi in luoghi a me noti.
Viene pure nominato il mio paese, Francavilla Fontana, ma tutto il centro della storia è a Speziale.
Una masseria in mezzo alla campagna, io me la sono immaginata benissimo.
Sentivo le cicale cantare, il profumo del gelso. Vedevo il tavolo sotto il portico con la tovaglia di plastica. Il tratturo.
Ma soprattutto sentivo i pensieri e le emozioni di Teresa una della protagoniste del libro. La mia preferita.
E’ un libro fiume, di quasi cinquecento pagine, in cui si susseguono diverse versioni della storia, c’è quella di Teresa c’è anche la versione di Tommaso, l’altro fratello.
“Divorare il cielo” di Paolo Giordano è uno di quei libri che colpiscono così forte che non puoi trovare riparo.
Il dolore dei protagonisti, la loro disperazione diventa la tua.
Teresa ogni anno si reca in Puglia per trascorrere, lontano da Torino, le vacanze nella masseria della nonna.
Una notte entrano di nascosto nella proprietà della nonna di Teresa tre ragazzi che si tuffano nudi in piscina: la ragazza li osserva e non li giudica, li osserva e prova per loro empatia, quasi un’ animale intesa come istinto di specie, di branco. Tutto in maniera naturale.
“Scambiai una lunga occhiata con Bern. Aveva occhi nerissimi, un po’ ravvicinati.”
Quegli occhi diventeranno una vera e propria dipendenza per lei. Da ragazza, da donna, da amante, da esclusa. Il sentimento di Teresa per Bern è totale, “occupa tutto”, quando lo descrive fa riferimento a un “oceano di devozione”. Amore, devozione, ossessione, sono parole che tentano di spiegare cosa prova Teresa per Bern, ma risultano quasi vuote di fronte al dolore e, infine, alla pace che lei ne trattà lungo tutta la vita.
Al centro di di tutto c’è Bern, una sorta di buco nero caratteriale in grado di assorbire le personalità di chiunque gli stia accanto, divoratore non di cosmi ma di personalità che rimette in gioco attraverso la sua visione a volte anarchica della vita, irrazionale, istintiva.
Bern non conosce limiti e spinge chiunque a superare i propri sfidando i demoni della convenzionalità e delle regole sociali, un anarchico non ideologico, esistenziale che propone il suo stile di vita chiedendone condivisione, ma al centro c’è sempre lui.
“In pochi giorni la sua pelle diventava scurissima e con il dialetto gli cambiava anche la voce, mi sembrava di non conoscerlo affatto. A volte mi domandavo chi fosse davvero: se l’ingegnere che a Torino indossava sempre il completo con la cravatta oppure quell’uomo con la barba trascurata che si aggirava seminudo per casa. In ogni caso, era chiaro che mia madre aveva scelto di sposare uno soltanto dei due e dell’altro non voleva saperne”.
Nel romanzo Teresa e Bern diventeranno adulti, tra ideali, sogni, battaglie che sembrano così distanti dalla vita che conduciamo giornalmente, utopie. Bern con la sua fede, Teresa dietro di lui con il suo amore per il quale è pronta a sacrificare ogni cosa. I legami con gli altri, di sangue e non, incideranno nelle loro scelte e nel loro percorso, così come un desiderio che non riuscirà a realizzarsi. Fino a un epilogo straziante in cui uomo e natura si mescoleranno dando vita a qualcosa di unico.
Il romanzo di Paolo Giordano è ricco di personaggi, molti dei quali terranno per sé segreti ed emozioni. Teresa condividerà e si contenderà Bern quasi con ognuno di loro.
Oltre a Teresa ho amato suo padre. Per tanti motivi.
Il primo fra tutti che essendo io ora genitore finisco sempre per mettermi nei loro panni.
Sono trascorsi dieci anni dal giorno in cui la vita di Paolo Giordano ha vinto il Premio Strega con la pubblicazione de ‘La solitudine dei numeri primi’, ma anche in questo libro l’adolescenza come momento di crescita, calderone di empatie, simpatie, sogni, le prime delusioni, le illusioni comunque vitali della giovane età, nell’adolescenza prima e nell’età adulta poi , sono raccontate egregiamente e diventano il manifestano sotto forma di peculiarità caratteriali, di segni marchianti nel sottocute e nella sfera emozionale dei protagonisti del libro.
E il titolo “Divorare il cielo” esprime benissimo quel senso di onnipotenza giovanile che solo l’ingresso nell’età adulta definitiva può spegnere.
Questo romanzo è doloroso ma bellissimo.
Mimma.
Questo libro partecipa al venerdì del libro.
Mammapiky says
Sai che mi sono presa il formato Kindle proprio ieri!!!
Mamma avvocato says
“La solitudine dei numeri primi” non mi aveva particolarmente colpito, nonostante fosse piaciuto praticamente a tutti. Questo mi sembra più interessante. GraIe del consiglio di lettura!
Marta says
(….) Per quel solo cavallo che forse chissà, magari si salva e vivrà selvaggio nelle campagne andando incontro ad un altro destino, per il singolo che forse ce la fa e se non abbatte il sistema intero resta almeno un luminoso testimone di una libertà possibile, è per lui che ogni lotta diventa dignitosa, assume senso, è necessaria per affermarci ‘diversamente’ umani.
Quel gesto mi esalta, mi dà coraggio. Anzi, non il gesto in sé mi commuove, ma proprio la sua pateticità, la sproporzione ridicola a confronto dell’enormità inattaccabile del sistema. Infantile, donchisciottesco, un gesto perfettamente inutile e dunque talmente pieno di grazia da rendermi complice di quella ribellione (se non so fare altro, perlomeno idealmente): di quella lotta impari e picaresca che prende forme innumerevoli nella vita di ciascuno di noi, una guerra che non può essere vinta mai. Per tutte le volte (e sono tante) in cui l’ingiustizia si fa carne attraverso chi esercita il potere sugli umili, gli ultimi, gli indifesi che non hanno voce. Su quel singolo albero, ghiacciaio, migrante, animale che si poteva salvare e in difesa del quale nessuno di noi ha mosso un dito. Liberare i cavalli: un gesto anarchico, un’insurrezione destinata a fallire, com’è regola per ogni utopia. (…)’
http://www.palermo-grad.com/il-gesto-e-il-sistema.html?fbclid=IwAR1PKy4ya6C70kWUfMB4wZmOTmVbhgEwsJDDhXbPHzaCHC93zn2fYuhJTD8