“Eravamo una generazione di raffinati prigionieri in fila per la doccia o per la mensa, con molte regole e molto futuro.”
L’esercizio del distacco è il romanzo di Mary B. Tolusso.
I protagonisti sono tre ragazzi: Emma, David e la voce narrante. Non scrivo il suo nome, ve lo lascio scoprire leggendo. Sappiate che lo troverete solo alla fine del libro.
Il romanzo si svolge in un’atmosfera ovattata di un collegio che si trova a pochi passi dal confine.
Trieste è la città che fa da sfondo.
Questi ragazzi vivono lontano dalle loro famiglie. Vengono educati all’ordine ed al controllo delle loro passioni.
“Non posso dimenticare che fu Emma la grande amicizia, Nicolas la voluttà, David l’amore, Celine il disprezzo.
E la stupida americana fu la prima a farmi conoscere la vanità della giovinezza.
Tutti loro sono al centro di un’unica vita. Al centro del ricordo.
Le prime esperienze rimangono intense.”
Il romanzo parla dell’intrecciarsi delle vite di Emma, David e della protagonista. Dello studio, dello sport e delle loro passeggiate nei viali del parco tra le mura protette della scuola.
Nessuno di loro si preoccupa del futuro, di ciò che accadrà una volta fuori dal collegio.
Sono rimasta profondamente colpita da come questi ragazzi, una volta fuori dal collegio, si dividono. Anzi, si perdono completamente di vista. Ognuno di loro non conosce il destino dell’altro. Rimangono legati solo da una fotografia. L’unica prova tangibile della loro amicizia.
Confesso che questa cosa mi ha un po’ angosciata e turbata.
Mi sono chiesta come sia possibile perdersi compleamente dopo aver condiviso gli anni dell’adolescenza, soprattutto in un luogo come un collegio dove si è costretti a vivere a stretto contatto.
Non so, ma a me sembra assurdo!
L’esercizio del distacco ha una storia breve, ma che non molla mai il lettore.
Racconta una storia toccante, anche se non si provano forti emozioni.
E’ un romanzo coinvolgente.
Ma ciò che lo caratterizza, secondo me, è la malinconia.
“… la fantasia è svincolata dalle regole, ma la felicità consiste nel fare una cosa con ordine, talvolta anche contro la propria volontà.”
Questo post partecipa al venerdì del libro.
Drusilla
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