Ho due figli, Tommaso 12 anni e Riccardo 11. Nati entrambi in Italia. Vissuti un po’ qui e un po’ la’. Libia, Kuwait, Lombardia, Arabia Saudita e Alto Adige.
Sono due ragazzi normali che hanno frequentato una scuola inglese, una internazionale in Italia, una australiana a Riyadh, una pubblica italiana in Alto Adige e infine un’Americana internazionale in Arabia Saudita.
Parlano fluentemente inglese e italiano con accenti svariati, ultimamente si divertono con lo slang indiano. Stanno lavorando sul dialetto cannetese, quello dei nonni, che non e’ puro perche’ e’ un mix di dialetto mantovano e cremonese.
I miei ragazzi sono normalmente brillanti, curiosi e fortemente resilienti. Hanno un’enorme capacità di adattamento, una frizzante parlantina, talvolta irrefrenabile.
Hanno entrambi un palato raffinato, preferiscono shish taouk o chicken shawarma ai tortelli di zucca mantovani.
Ci sono giorni in cui i dubbi, le incertezze e le perplessità riguardo ai miei figli mi assalgono.
Quale sarà il sistema scolastico migliore?
Avranno traumi per non aver vissuto la magia della Santa Lucia?
Sarà giusto crescerli in tanti luoghi?
Quanta italianità gli rimarrà?
Il nostro girovagare che paure/problematiche gli creerà?
E via così …
Respira profondamente e fermati, mi dice il daddy in questi momenti. Rifletti. Pensa alle cose belle che gli stiamo donando.
E allora inizio a pensare a tutto cio’ che gli stiamo dando.
Libertà.
I miei figli si sentono liberi, non hanno nostalgia di casa, loro considerano casa qualsiasi posto nel mondo dove siamo tutti insieme.
Resilienza.
Vivono ogni cambio di luogo con entusiasmo, euforia ed eccitazione cogliendone gli aspetti migliori.
L’importante è infilare in valigia l’amico elfo Tonto, qualche Lego e i loro piattini h&m per la colazione.
Apertura mentale.
A loro non importa da dove arrivi o quali sia la tua cultura, l’importante e’ condividere le stesse passioni.
Flessibilità.
Non esistono confini, sanno apprezzare il fascino di un tramonto o l’energia che sprigiona un temporale in qualsiasi luogo nel mondo.
La loro vita è fatta di tante cose diverse dalla mia:
• viaggi aerei,
• nuove abitazioni da trasformare in case,
• nuove avventure da vivere,
• non conoscere il significato della parola “stereotipo”,
• nuove auto da guidare,
• un pizzico di solitudine prima di incontrare nuove persone che forse diventeranno amici,
• nuovi cibi da provare,
• diverse culture da scoprire.
Insomma, la loro vita è e sarà molto diversa dalla mia, visto siamo persone diverse!
Drusilla
Monia says
Io vi ammiro tantissimo…come ammiro tutte quelle Donne che per non separare la famiglia scelgono di lasciare la propria nazione , il lavoro , gli agi magari , per seguire il marito.
I vostri figli accumulano un bagaglio emozionale e culturale pazzesco! Un bagaglio di conoscenza che va’ al di lá del saper bene la lingua inglese. Il fatto di viaggiare e spostarsi con tutta la famiglia limiterà le mancanze e arricchirà invece le esperienze. L’importante è stare tutti insieme…il resto diventa una avventura nuova ogni volta.
Io vi invidio tanto, sarà Drusi che vi conosco come stupenda famiglia Unita…. e a volte confesso che mi piacerebbe fare un po’ cambio….
Artemisia says
I tuoi figli sono cittadini del mondo e vivono il presente, mi sembra una cosa bellissima, avrei voluto dare anch’io alle mie figlie tutto questo, invece siamo così legati ai luohi, al passato…
drusilla says
Grazie e speriamo…