Finalmente la nostra amica Federica da Singapore è tornata a scrivere per noi, quanto ci è mancata!!!
Buona lettura e buon divertimento con la sua inconfondibile ironia.
“Secondo il Calendario Cinese, stasera -data astrale 18 febbraio 2015- e’ l’ultimo dell’anno. Domani inizia un nuovo anno lunare, precisamente quello della capra, che da previsioni sarà carico di pace, senza tensioni, favorevole a chi evita le polemiche e usa la fantasia (#vogliocrederci).
Di fronte ad un nuovo inizio, mi trovo sempre a riflettere, e realizzo di aver mancato con abilità assassina tutti i buoni propositi fatti a settembre e riconfermati a dicembre: non scrivo da alcuni mesi, non faccio ginnastica, non imparo il cinese, non saluto il sole. In compenso espando esponenzialmente le mie conoscenze sociali e studio su me stessa gli effetti di un’alimentazione basata quasi esclusivamente su caffè e cappuccini.
Ho impiegato circa un mese e mezzo per recuperare fisicamente e mentalmente dalle vacanze natalizie italiche, che per svariati motivi posso definire le peggiori di sempre.
Il Pidocchio ha iniziato ufficialmente il K1 cambiando classe, compagni e maestra. La sua nuova teacher é una giovane singaporiana di ferro, motivatissima e motivantissima, che all’incontro con i genitori ha esordito dicendo: quest’anno faremo meno art and craft, ma più academic subjects. Ha poi ripetuto una quarantina di volte: they can do that, you can do that, I can manage everything, I love my job, my job is my life. Mi aspettavo che ci facesse fare qualche flessione urlandoci palle di lardo. Per un attimo ho sudato freddo e ho rimpianto la maestra elementare di un’amica italiana, che il primo giorno di scuola pare abbia elargito alle fertili menti la seguente perla: quest’anno sarei dovuta andare in pensione, ma per colpa della Fornero mi tocca restare, maledetti voi.
Il Pidocchio tuttavia pare davvero soddisfatto, per cui cantiamo insieme Let him go Let him go.
Non so perché, ma sono inseritissima nella comunità indiana del nostro palazzo. Siamo stati invitati a tutte – e dico tutte – le feste di compleanno, in una fascia di età compresa tra uno e sei anni. Ho ballato musiche Bollywood con un bindi disegnato sulla fronte e un vestito colorato a Deepawalli, la loro Festa delle Luci. Riconosco un tikka masala ben fatto e sono ormai dipendente dal chai latte- azzeccata mescolanza di tè, cannella, zenzero, chiodo di garofano e latte condensato.
A questi eventi sempre affollatissimi, perché se tuo figlio compie un anno devi invitare almeno una cinquantina di persone, ci troviamo curiosamente ad essere quasi sempre gli unici europei.
Le Indian Ladies impazziscono quando sanno che io non ho una helper h24. Il fatto che una fidata quanto lentissima signora singaporiana venga da me tre volte a settimana a pulire e a stirare evidentemente non conta, sgranano i loro begli occhioni, ondeggiano indianamente la testa e mi chiedono “ma come fai?!?” con lo stesso genuino entusiasmo che io potrei manifestare nei confronti del solista delle Frecce Tricolori. Adesso vogliono imparare a cucinare italiano, penso inizierò con il concetto chiave di pasta al dente.
Infine, per impegnare ulteriormente le mie mattinate da expat annoiata, ho accettato con entusiasmo la proposta di una singaporiana sconosciuta di insegnarle italiano. Alla mia domanda: sei mai stata in Italia? ha risposto: vado spesso a Milano a fare shopping. Ecco interessante. Ma vado spesso anche a Firenze, ha aggiunto. Meraviglioso, sei stata agli Uffizi? No, però sono passata da Gucci. Apperò. Mi sono prontamente ritarata sul bersaglio. Lezione numero 1, ascolta e ripeti con me: Quando iniziano i saldi? Questa borsa e’scontata? Avete una taglia più piccola? E’sembrata soddisfatta. Mi ha pure chiesto se tutti i maschi italiani sono romantici. Vorrebbe tanto invitare a pranzo me e il Pidocchio per capire come “gli faccio lezione di italiano”. Il concetto di madrelingua non sono riuscita a spiegarglielo. Mi sono alzata con la certezza che le nostre differenze culturali sono incolmabili, praticamente un baratro.
Concludo con uno spaccato di vita vera, ossia come sopravvivere al Capodanno Cinese in dieci abili mosse e sentirvi singaporiani dentro:
1. Pulite casa da cima a fondo, con serietà ed impegno, in giorni preventivamente stabiliti da un feng shui master. Se siete pigri, ingaggiate un’agenzia specializzata, con gli stessi soldi potreste andare tre giorni in un boutique hotel nel Chianti, ma l’importante è avere la casa linda, solo così manderete via gli spiriti maligni.
2. Piazzate ovunque decorazioni inneggianti alle capre. Vanno bene anche pecore, agnelli, arieti, montoni, stambecchi, camosci, insomma 50 sfumature di ovino.
3. Decorate ogni superficie libera con fiori di pesco rigorosamente finti, rami di salice dal suggestivo nome pussy willow, ananas e, soprattutto, mandarini, ma non due o tre, intendo alberi di mandarino, pareti di mandarino, frutteti di mandarini.
4. Vestitevi solo di rosso, oppure oro, oppure rosso e oro. Unghie e scarpe in tinta, borsa meglio se Hermes con Hello Kitty che penzola con noncuranza dal manico.
5. Se volete, tagliatevi i capelli, ma rigorosamente prima di Capodanno, perché dopo porta una sfiga pazzesca.
6. La sera della Vigilia fate un Tuan Yuan, ossia riunitevi in un maxi-cenone di parenti, e mangiate mangiate mangiate, soprattutto la beneaugurale zuppetta di abalone, conchiglione peloso delle spiagge subtropicali con dentro un mollusco extra pregio dal prezzo imbarazzante.
7. Portate in dono bustine rosse -Hong Bao- con dentro una mancetta più o meno simbolica, purché le banconote siano numeri pari, se multipli di otto ancora meglio.
8. Assistete ad una danza del dragone, sempre per scacciare il maligno.
9. Augurate a chiunque Gong Xi Fa Cai, alla lettera “Congratulazioni! Stai diventando ricco!” ma che in realtà assume il significato di Felice Anno Nuovo: i locali rimarranno davvero impressionati dalla vostra profonda padronanza del mandarino.
10. Per riprendervi da tutto questo, prenotate una staycation, ossia andate a dormire in un albergo figo, ma rigorosamente senza uscire dai confini, per essere staycation dovrete restare a Singapore. Se poi dalla camera dell’ albergo vedete le finestre del gabinetto di casa vostra poco importa, staycation è staycation, altrimenti si chiamerebbe vacation.
Dal misterioso Oriente passo e chiudo, cercherò di mandare notizie per Pasqua.”
Federica da Singapore
iori stefania says
Sempre molto brava e ironica a descrivere quello che ti capita da così lontano !!!!!! Cosa dire……Felice anno nuovo!!!!
Moms About Town says
ahahaha…..rido troppo. Brava, Federica! Ma questi indiani abbienti dove vivono? a Little India? oppure lì ci vivono i non abbienti?!
Alessia- Mammacongelo says
Federica for president! 🙂
Mamma in Oriente says
Federica mi hai fatto ricordare i miei anni cinesi! Dai però meglio credo essere invitati a un sacco di feste dai vicini indiani che dai cinesi! Anche se il singaporiano è in fondo un cinese quasi nobile!
Un abbraccio
federica says
grazie ! un bacio!!
federica says
grazie!! un bacione
federica says
La seconda che hai detto…gli abbienti sono tutti nel mio palazzo 🙂
federica says
esagerata!! 🙂
federica says
essere invitata ad una festa di singaporiani veri e’il mio obiettivo finale 🙂 pero’e’ difficile, fano gruppo tra loro..
Barbara says
Ho le lacrime agli occhi!! Bravissima!!!