I bambini sono incantati davanti al finestrino che finalmente si è liberato delle noiose nuvole bianche: “mamma guarda, c’è la città con il deserto!”.
Il nuovo deserto si trova sotto i nostri piedi, dall’alto assomiglia molto a quello vecchio. A darci il benvenuto è una leggera tempesta di sabbia che fa sobbalzare più volte l’aereo e mi riporta immediatamente indietro nel tempo.
L’atterraggio è perfetto, senza troppi scossoni. I bambini sono emozionati, non riescono più a contenere l’eccitazione e saltano dalla gioia. Il daddy mi prende la mano e mi chiede se sono ansiosa e pronta per la nuova avventura che ci aspetta, gli sorrido e rispondo: “si tesoro, sono pronta e soprattutto felice perché finalmente siamo insieme e ricomincia la mia vita da expat!”.
Davanti a noi un gruppo di ragazzine inizia a coprirsi il viso, è giunto anche per me il momento di coprirmi. Il mio abaya nero con inserti rossi è sulle mie ginocchia, piano piano apro la cerniera e me lo infilo. Il tessuto è scivoloso, abbastanza leggero e comodo, lungo, ma non così tanto da coprire completamente i piedi. Quando mi alzo in piedi il daddy mi guarda negli occhi, mi prende la mano e mi dice: “stai bene, sembra un abito da sera. Grazie per essere qui con me!”.
Dopo un po’ di attesa finalmente iniziano a farci scendere. Quando arrivo davanti al portellone aperto i miei occhi si spalancano, curiosi e desiderosi di ritrovare quell’ambiente che ormai mi è famigliare. Il sole sta tramontando, sono solo le sei di sera, ma a breve sarà tutto buio. Il caldo è forte, prepotente quasi a togliere il fiato. L’aria odora di sabbia. Scendo lentamente dalla scaletta, le gambe sono stanche dal viaggio, ho paura di cadere perché il bagaglio a mano è molto pesante, mancano pochi gradini… eccomi approdata, finalmente, in questo nuovo deserto!
Tutti i miei uomini stanno già salendo sul bus. Io sono dietro di qualche metro, mi fermo un istante, alzo lo sguardo e saluto questo paese che mi ospiterà per i prossimi anni e mi sento serena.
I bambini ormai sono incontenibili, troppo curiosi di conoscere la loro nuova casa: “mamma, io entro per primo e vado a cercare la nostra camera da letto, tu invece vai a cercare quella della mamma e del daddy!”. Questo è il piccolo Riccardo che non sta più nella pelle, non vede l’ora di scoprire come sarà il suo letto, quali giochi gli ha comprato il daddy e com’è fatto il bagno.
Eccoci finalmente in aeroporto. Tommaso si è bloccato in cima ad una scala fermando alcune persone dietro di lui, i suoi occhi sono spalancati e la sua bocca è aperta, sta fissando affascinato le fontane all’interno dell’aeroporto. Piano piano con lo sguardo fisso sull’acqua delle fontane, scendiamo e veniamo accolti dal personale dell’aeroporto che ci direziona nella fila dei new entry visa. Davanti a noi ci sono quarantatre postazioni per il controllo passaporti, la metà di questi è aperto e funzionante, vi lavorano solo uomini. Il ragazzo che prende i nostri passaporti sembra molto giovane, lavora tranquillo ma non svogliatamente; prende le impronte digitali a me e al daddy e poi mi scatta la foto di rito per il visto di entrata.
In pochi minuti siamo liberi, controlli finiti.
Non riesco a smettere di guardarmi attorno, voglio cercare di immagazzinare ogni sensazione, perché la prima impressione è quella più importante. Il confronto con la mia precedente esperienza è immediato: l’aeroporto di questo nuovo deserto mi sembra pulito, ordinato e il personale è molto cordiale e sorridente.
Eccoci nella zona del ritiro bagagli, per fortuna gli omini dei carrelli non ci assalgono, rimangono al loro posto e aspettano di essere chiamati. Le nostre valigie sono tante, troppe, quindi decidiamo di prendere un solo omino più altri due carrelli.
In pochi minuti iniziano ad arrivare i nostri bagagli. I bambini ormai sono incontenibili: saltano e gridano felici all’arrivo di ogni bagaglio.
L’uscita dall’aeroporto è stata “normale”: poche persone oltre le porte, praticamente solo uomini. Sono lontani i ricordi di intere famiglie in attesa dei loro cari, ghirlande fiorite, profumi di incenso misto a spezie, urla di felicità, gente che fuma sotto i cartelli di divieto, ecco l’arrivo a Kuwait City è stato tutta un’altra storia!!!
Siamo seduti silenziosamente e pensierosi sul sedile posteriore di una grande jeep di cui non conosco il nome ma che è riuscita a caricare tutte le nostre valigie. Mentre cerco la mano del daddy osservo i miei bambini. Sono così diversi caratterialmente che lo dimostrano anche in questa situazione: Tommaso ha un grande sorriso stampato sul suo viso, i suoi occhi sono spalancati, attenti e curiosi ma non si fermano un istante, le sue gambette fremono, i suoi piedi si muovono nervosamente; Riccardo ha lo sguardo fisso verso l’esterno, le sue manine sono sotto il mento come a sorreggere la testa, la fronte è appoggiata al finestrino, lo sguardo è fisso verso tutto ciò che è nuovo e diverso, è incantato e si guarda lentamente attorno, sembra studiare il nuovo ambiente.
L’arrivo a casa è rapido. Eccoci davanti al compound, il cuore inizia a battere forte, le mani sudano e l’abaya è tutto appiccicato alla mia schiena. Sono veramente emozionata di scoprire questa nuova realtà, sono curiosa di conoscere la nostra nuova casa anche se già so che il daddy ha preparato tutto minuziosamente.
Secondo piano, prima porta a sinistra: “ben arrivati a casa!!!”. Qualche lacrima di gioia…
Buona nuova avventura a noi e speriamo che la stella cadente che i miei occhi hanno incrociato casualmente la sera prima di partire ci porti fortuna e faccia andare tutto per il meglio.
francesca Rieti says
In bocca al lupo!
drusilla says
Crepi!!! Grazie!!!
Claudia says
Buon arrivo e buon inizio di vita nuova!
drusilla says
Grazie mille Claudia!
Paola says
Buona vita Drusilla, Mattia, Tommaso e Riccardo!
drusilla says
Grazie di cuore!
Graziella Pezzetta says
Emozionante. Ti auguro qualcunque cosa tu desideri e che ti renda felice. Un bacio grande a tuti voi.
drusilla says
Grazie di cuore Graziella!!! Un abbraccio
Graziella Pezzetta says
Emozionante. Ti auguro qualcunque cosa tu desideri e che ti renda felice. Un bacio grande a tutti voi.
Sempre Mamma says
Buona nuova avventura. Spero che rispetti in toto le tue aspettative.
Ma copri anche il viso?
drusilla says
Grazie mille!!!! No il viso e la testa sono completamente scoperti.
Miriam says
Tantissimi in bocca al lupo per questa nuova avventura! So che la renderai meravigliosa!
drusilla says
Grazie di cuore Miriam!!!
Giovanna says
Ben arrivati!
Ci vediamo presto!!!
Ciao
drusilla says
Non vedo l’ora!!!!
zia nene says
Sono sempre emozionanti i tuoi racconti!!! In bocca al lupo per la nuova vita e scrivi…scrivi…scrivi…sono curiosa!!! Vi voglio bene!!! Un abbraccio forte 😀
drusilla says
Grazie sorellina!!! Scriverò più che posso cercando di raccontarvi sempre quello che ci succede. Ti vogliamo tanto bene!!! Tanti baci
Greis says
Druuu!! Che emozione <3 un grosso in bocca al lupo per questa avventura che sarà sicuramente meravigliosa e un abbraccio stritoloso a tutti voi! :*
drusilla says
Grazie tesoro!!!!
Ricambio l’abbraccio stritoloso
Annika says
In bocca al lupo, Dru! Come sempre dai tuoi post si percepisce il tuo ottimismo e buonumore… sei favolosa 🙂
drusilla says
Grazie ma non esagerare!!!!
L’ottimismo è fondamentale nella vita!
iori stefania says
Emozionante !!!!Non le fermo più ,queste lacrime stanno scendendo ininterrottamente!!!! Siete meravigliosi !!! Vi voglio bene !! Un bacione a tutti !!! Uno speciale a te carina!!!!
drusilla says
Grazie carina!!! Ci mancherai un sacco!!!! Tanti baci
Emy says
In bocca al lupo, Drusilla! Siete una famiglia bellissima, ci sorprenderete sicuramente 🙂
drusilla says
Crepi e grazie!!!
Loredana says
Ciao Drusilla, mentre leggevo, ho rivissuto le emozioni che ho provato anche io all’arrivo in questo paese! È un impatto forte, il momento in cui ho undossato l’habaya non lo dimenticheró mai! Tu Sei stata brava ad indossarlo in aereo, io ho aspettato che fossimo in aeroporto, non ci riuscivo proprio, finchè Vinc. mi disse: “amore, ora lo Devi mettere!” Il mio si infila dalla testa e, devo dire, che nel vedermi scivolare quella stoffa nera sulla faccia, provai una brutta sensazione! E non ti dico l’espressione del faccino di mio figlio nel vedermi! Bè, sarebbero tante le cose da raccontare! Ci vediamo nel deserto! Un anbraccio
Drusilla says
Io l’avevo provato più volte a casa mostrandolo ai bambini, volevo prepararli.
Ti aspetto!
Mamma avvocato says
che emozioni!! Tanti auguri per questa nuova vita, Drusilla!!!
però l’abaya no, a quello non mi piegherei mai, troppo degradante. Non potrei lavorare e vivere dove è obbligatorio per le donne indossarlo, ne’ crescervi i miei figli.
Secondo me ci sono dei limiti a ciò cui ci si deve adattare.
Comunque, sono contenta che siate di nuovo insieme e non vedo l’ora di leggere delle vostre avventure in un paese così diverso dalla realtà che conosco io!
drusilla says
Grazie!
Per me l’abaya è un semplice vestito lungo che devo indossare nel rispetto della cultura locale, non lo vivo come un’imposizione o qualcosa di negativo, la mia libertà va oltre questo semplice abito nero.
Mamma Avvocato says
Ed è per questo che ci sei tu lì e non io!!
Anche se secondo me la libertà fa parte anche di queste piccole cose, tifo per te (e sono curiosa di sapere cosa indossano le donne del luogo sotto l’abaya, se riuscirai a scoprirlo!! Il post in cui ne avete parlato a proposito del Kwait era molto interessante)!
Silvia Fanio says
Che emozione! Dalle tue parole trasparivano emozioni fortissime.
In bocca al lupo! Vi auguro tantissima felicità!
drusilla says
Grazie mille!!!
Mammarch says
Che emozione e che coraggio!!! Super in bocca al lupo per questo nuovo deserto 😉
drusilla says
Crepi!!!!
Mamma Piky says
Buon nuovo inizio carissima, ti penso molto in questi giorni …
mammaalcubo says
Dalle prime impressioni sembra tutto un po’ più rigoroso… ma sia tu che i bambini avete già lo spirito pronto ad affrontare tutto. Ci racconterai strada facendo 🙂
Buon cammino!
Giupy says
In bocca al lupo per questa nuova avventura!
Silvia says
In bocca al lupo per la nuova avventura. Non vedo l’ora di conoscere questo paese attraverso i tuoi racconti.
Silvia
drusilla says
Grazie mille e crepi!
Ely says
Vi leggo sempre e questa volta non posso davvero non farmi sentire vicina… Sei fantastica, siete fantastici!
un grande in bocca al lupo a tutti voi! buona NUOVA vita. Ely
drusilla says
Grazie mille e soprattutto perché ci leggi!
Un abbraccio