Se è vero che non tutte le ciambelle vengono con il buco è altrettanto vero che non tutti i libri di uno stesso autore sono validi.
Nell’ultima riunione del club del libro abbiamo letto Funny Girl di Nick Horby.
Non ricordo chi lo propose, so che trovandoci nella condizione di dover fare una lista di libri perchè non tutti, anzi la maggior parte, amano leggere in ebook e avendo avuto una bella sensazione su Noi di Nicholls, pensammo ad un altro autore inglese, che sarebbe stato facile trovare anche qui in lingua inglese.
Almeno questa credo sia la ragione perchè sulla nostra lista finì Funny Girl.
Io avevo letto Altà fedeltà, Un ragazzo e Non buttiamoci giù.
Mi è sembrata una buona idea accettare di avere anche uno dei suoi libri per i nostri incontri.
Funny Girl è uno dei suoi ultimi.
Non mi sono preoccupata di chiedere trama o leggere recenzioni come spesso faccio.
Mi sono fidata del nome. Dell’autore che conoscevo e di cui avevo apprezzato il suo stile di racconto, la sua capacità di delineare i personaggi, la sua Londra. La sua ironia.
Questo libro racconta l’Inghilterra degli anni Sessanta dove spopola l’attrice televisiva Sophie Straw, ex reginetta di bellezza di un paesino del Nord, che ha cambiato nome e tagliato i ponti con la famiglia per trasferirsia Londra.
Almeno questo è stato l’esordio del libro che mi ha fatto pensare “promette bene”.
Ho pensato: bello il messaggio di una bella ragazza che ha le idee chiare, che non punta sulla sua prorompente bellezza ma sulla voglia di FAR RIDERE.
Andando avanti con il racconto ci si rende conto che è in realtà la storia di una commedia televisiva – genesi, epopea e tramonto – andata in onda sulla Bbc nel cuore degli anni Sessanta, mentre l’Inghilterra cominciava a farsi una ragione della necessità di depenalizzare l’omosessualità.
Aspetto che confessi mi ha molto colpito, non pensavo che loro, i più evoluti di europa, negli anni 60 lo considerassero un reato.
In 50 anni hanno stravolto tutto.
I personaggi sono realmente esistiti. E forse questo ha impedito all’autore di caratterizzarli tanto.
Avrà avuto timore di eccedere con la fantasia?
Il libro sembra più una sceneggiatura.
Mi sono chiesta più volte “ma perchè ha voluto scrivere un libro così??? che vorrà dirci???”.
Forse come ha colto qualcuno voleva mettere in evidenza il ruolo della televisione e dell’intrattenimento nell’evoluzione della cultura di massa. Gli intellettuali snob che ammonivano sul rischio della degenerazione cinquant’anni fa passando per bacchettoni e che oggi visto il dilagare della tv trash meriterebbero delle scuse.
Perchè far ridere in modo intelligente, senza cadere nello sciocco o volgare, non è facile.
E Horby nei suoi scritti cerca sempre di non superare quel limite così labile.
Oppure chissà avrà voluto riflettere sul senso della scrittura e sul mestiere di chi la scrittura la pratica.
Giocando con i sentimenti e le attitudini dei due autori, Bill e Tony che faranno scelte diverse.
Non solo della loro vita privata ma anche sentimentale. Ci sei tu Horby? Ci racconti cosa provi?
Oppure è un libro che solo gli inglesi possono davvero capire e apprezzare perchè racconta la loro storia.
Visto che a noi italiani nulla lega a questo programma.
Un po’ come se un inglese leggesse di “rischia tutto” o “carosello”.
A cui una intera generazione deve quasi l’alfabettizzazione o ricordi bellissimi.
Di fatto non è un romanzo che ha conquistato nessuno dei partecipanti al club.
Non ha convinto sia chi cercava un coinvolgimenti emotivo, magari attraverso i sentimenti dei personaggi che ahime sono stati caratterizzati poco o nulla, sia per chi pur avendo accettato che si trattava di una semplice fotografia di un momento particolare dell’Inghilterra avrebbe voluto più elementi descrittivi sui locali di Londra, le mode. Se storico e sociale deve essere che lo sia sul serio.
La maggior parte di noi è arrivata alla fine del libro tardissimo. Nella stessa giornata del nostro incontro.
Con quella sensazione che provano i maratoneti all’arrivo del 42 km. Senza fiato.
Un po’ perchè si trattava di un libro lungo, oltre 400 pagine, un po’ per la storia.
Credo che la prossima volta faremo più attenzione a scegliere un libro per il club, che è già un impegno quasi di lettura forzata, se poi capita il libro sbagliato si fa ancora più fatica.
Comunque quanto mi piacerebbe chiedere a Nick Horby: perchè hai scritto un libro così???
Voi l’avete letto Funny Girl???
Mimma
sp questo libro partecipa al venerdì de libro.
Mamma Avvocato says
Io l’ho letto e l’ho apprezzato, invece, seppur non come i precedenti romanzi dell’autore, che mi avevano “preso” di più. Se ti interessa, ne ho scritto qui: http://www.mammavvocato.blogspot.it/2015/10/funny-girl.html
E’ piaciuto anche a mia madre.
mimma says
Dai l’avevo pure commentato e a questo punto penso che sia stato il tuo post ad avermi ricordato di Horby. La lista la preparammo a fine novembre. Avevo rimosso. Noi siamo 8 nel gruppo e tutte super deluse. L’abbiamo trovato un’occasione persa. Nessun tema è stato davvero approfondito. Almeno qs il nostro pensiero.
Federicasole says
Confesso la mia ignoranza, non conosco proprio questo libro, ma quando si legge con difficoltà, io sono per l’abbandono selvaggio!:-)
Buon weekend!
mimma says
Credo che a noi ci abbia spinto sola l’appuntamento del club. Però ben due non l’hanno finito.
Chiara expat 2.0 says
Ne ho letti parecchi di Hornby e mi sono piaciuti, ma dopo questa recensione mi sa che lo tolgo alla lista che ho sul comodino.
Invece mi interessa sapere come si svolge il vostro incontro del club del libro, magari c’è un post al riguardo?
mimma says
Dovrebbe essere già linkato sotto clun del libro. Comunque si chiama il club del libro in 7 mosse o qualcosa del genere. Chiara ho letto altre recesioni in diversi l’hanno apprezzato.