Non ho preparato la valigia, mi ridurrò all’ultimo e la riempirò come al solito di cose inutili e, di Patata mi porterò dietro tutto (compreso carillon e cuscino), poi me ne pentirò al rientro,dove vorrei far stare dentro la valigia l’Italia intera e invece dovrò fare i conti con i limiti di peso.
Ma se con le valige sono una frana, sono diventata abbastanza brava nella gestione del viaggio. Anche perchè viaggio sempre da sola con lei, tranne il prossimo che ci sarà anche il papà.
Ecco le mie le strategie, che qui vengono riferite ai lunghi voli ma che applico anche per i viaggi in macchina o in treno:
– Orario volo: Io amo viaggiare con Patata di giorno e possibilmente facendo meno cambi possibili. Infatti scelgo, controcorrente, sempre la compagnia di bandiera (poco amata qui) perchè ha un volo diretto per Roma e una buona coincidenza ( solo due ore di attesa) per la mia puglia. Fare un altro scalo con relativa attesa non mi entusiasma. A Milano, ahimè ci torno meno (ormai casa vuol dire sopratutto tornare dai tuoi genitori). Sono meno fortunata con il rientro dove devo prendere un volo all’alba e stare 4 ore in aeroporto. Se posso scelgo voli che non mi sballino troppo la routine. In questo caso partiamo a mezzogiorno e arriviamo nel tardo pomeriggio. Quindi facciamo pappa ( mi porto sempre qualcosa ) e poi alla famosa ora X , magari mezz’ora dopo, la faccio dormire e se va bene lei si fa le sue consuete due ore, due ore e mezza.
– Posti a sedere: La compagnia mi assegna quasi sempre quello della prima fila, perchè ci sono le mascherine per ossigino per bimbi e, se è comodo perchè hai più spazio per le gambe, è scomodissimo perchè i braccioli sono rigidi, non si possono alzare. Appena decolliamo chiedo di essere spostata e, solitamente mi accontentano. Vado in fondo e, se sono fortunata, mi prendo una intera fila, così Patata dormirà bene ( si un pò fissata) e avremo spazio per fare nostri giochini. In Italia invece con lei prendo sempre posto vicino al finestrino, così se si addormenta è più facile sostenerla. Per fortuna d’ora in poi avrà il suo posto.
– Intrattenimento: Nella mia borsa viaggio non mancano mai, album e colori, penna, stickers, libro e lettore dvd con 3 cartoni preferiti, un mini puzzle. Poi osservo sempre qual’è il gioco che in quel periodo le piace fare. A dicembre avevamo le tazzine con la caffettiera. Inoltre a noi ci salvano molto le cinture di sicurezza. Lei passa un sacco di tempo ad aprire e chiuderle. Una volta che abbiamo fatto un ritardo di due ore, stando in aereo, lei ci avrà perso un’ora! record vero visto che la soglia di attenzione ad un gioco è massimo 10 minuti.
– Fattore sorpresa: Io ho sempre un regalo nuovo per il viaggio, che tendelziamente scoprirà in volo, l’ultima volta il telefono di Dora e una matita di hello Kitty. Basta un piccola cosa, è il fattore novità che aiuta.
– Cibo: io preparo sempre qualcosa. perchè non so mai cosa mi riserverà il viaggio. Inoltre ho sempre un pò di cibo spazzatura che aiuta : popcorn, salatini, biscotti.
– Cambio: Anche se inizia ad essere grande, occorre sempre attrezzarsi bene, con un cambio da cima a piedi, una felpa in più e una pashima. E in estate dei calzini. Pannolini una buona scorta, l’ultima volta la dissenteria di Patata è iniziata in aereo (NO COMMENT).
– Soste in aeroporto: sinceramente sono quelle che mi stressano di più. Sia per gli spostamenti, bimba piccola, senza passeggino, borsone che pesa un quintale. Di solito ho due posti che mi salvano : Bar e libreria. In entrambi ci perdo un sacco di tempo, con l’aggavante che a volte il peso della mia borsa aumenta. Poi devo dire che quando arrivo a Roma, e mi è successo sopratutto la prima volta, ero così contenta di sentire parlare italiano, di sentire e vedere certe cose (compreso gente vestita normale), che il disagio è passato in fretta. Però a dicembre che oltre alle consuete 5 ore se ne sono aggiunte 3 ho tribolato un pò. Per fortuna che anche lì è scattata ora X e lei si è addormentata , sul passeggino di cortesia ( ma allora esistono!!!).Comunque l’altra volta non ho trovato passeggino e abbiamo usato il carrello.
ciura. Lei , la mamma, continuava a lamentarsi con il figlio.
Il consueto mix di simpatia e autorità. E poi diciamolo una delle qualità che si sviluppa da mamma è il “problem solving” se anche non ce l’avevi prima appena arrivano i nanetti compare!
Buon viaggio a tutti
Anonymous says
buon viaggio a te a patata e al marito leggendo quello che hai scritto mi sembrava di tornare al passato quando avevo piccole Drusilla e Selene nonostante le difficoltà viaggiare era sempre una gioia nonna Stefy
Anonymous says
Io quando atterro a Genova mi sento un incrocio tra Rambo e Neil Armstrong al rientro sulla terra…
Mimma Zizzo says
Anonimo cinese mi mancavi. Il tuo libro degli stickers ci ha salvate