Faccio una piccola premessa: questo post non vuole essere un trattato scientifico, non ne ho le competenze, ne tantomeno la prova che in quello che ho letto e scritto risiede tutta la verità.
Voglio solo condividere con voi alcune riflessioni che ho fatto dopo aver letto, ascoltato e visto alcuni programmi che mi hanno portato a farmi una domanda: ma davvero mangiare fa bene?
Non voglio fare la donna figlia del benessere.
So che non mangiare, patire la fame è durissima.
Ma noi non staremo esagerando nell’altro senso?
Forse non mangiamo troppo?
E soprattutto male?
Lo sapete sono sempre a dieta, ve ne parlo in continuazione, ma questa volta il mio punto di vista non riguarda il perdere i chili, ma salvarsi la vita. O meglio, migliorarla.
Sabato pomeriggio, con mio marito siamo finiti a guardare una puntata di presa diretta “Sazi da morire”.
Un titolo che ci ha agghiacciato, ma assolutamente azzeccato.
La trasmissione inizia con le risprese delle strade di Napoli.
Un inizio allegro, strade piene di gente e di posti dove si fa il take away.
Ha raccontato le abitiduni alimentari che vanno dalla Pizza fritta alla domenica mattina: ricotta, provola e ciccioli. E poi frittata di pasta, poi calzone imbottito e altri stuzzichini prima del pranzo, come la trippa: un antipastino, un aperitivo per aprire lo stomaco. E questo è solo l’inizio: andando avanti nella giornata ci sono i taralli alla sugna, i babà e infine il ragù da passeggio. Ebbene si, un panino dove si scava un buchetto e dentro si mette il ragù.
Il risultato?
Hanno dovuto ritarare le bilance, prima erano tarate fino a 150 kg, ora siamo a 200 kg.
A Napoli arrivano da tutta Italia per farsi operazioni per ridurre lo stomaco.
La fascia dei bambini obesi è altissima.
Il 20% dei bambini sono obesi in Italia: abbiamo i bambini più grassi in Europa, assieme alla Grecia.
Un dato davvero scioccante, soprattutto se pensiamo a tutto quello che si porta dietro.
Malattie gravissime, fisici già danneggiati dalla più tenera età.
Inoltre, la maggior parte dei bambini obesi da piccoli lo resta da grande.
Mi sono imbattuta io per prima nel fenomeno che le mamme non hanno percezione del problema.
Anche quelle di figli magri. Quest’anno ho visto più volte offrire come merande al pomeriggio le patatine fritte.
TUTTI I GIORNI.
Voglio raccontarvi il viaggio che abbiamo fatto con questa trasmissione.
Dopo Napoli vanno in Romagna, dove si mangiano i ciccioli: sono gli scarti del maiale, fritti.
A Forlì alla sagra del maiale, si mangia carne di suino in tutte le maniere:la Romagna è la regione dove c’è il maggior consumo di insaccati ma anche la regione con la maggior incidenza di tumore allo stomaco. Maggiore in Italia e anche rispetto ai paesi dell’est Europa.
Io si tanto. E volete sapere da cosa dipende questo???
In America è venerato un professore italiano.
Io e mio marito eravamo super colpiti da questo.
Ma il bello non è finito.
Era felice. Non solo camminava, ma dopo pochi giorni di digiuno si era abbassato anche il suo livello dell’ormone della crescita.
Il ministro ha risposto che “l’importante è spendere bene, che dipende dalla spesa delle regioni”.
Aver scoperto quanto fa bene anche per malattie come l’atrosri, patologia molto comune nella mia famiglia, mi ha davvero colpita.
Ma ora ci siamo dati ancora più obbiettivi stretti.
Mamma Avvocato says
Non conosco i dati che citi e, ti dirò, francamente sono scettica. Il digiuno non può essere una cura, non siamo programmati per non mangiare, neppure un giorno!
E, soprattutto, siamo tutti diversi.
A seconda del ceppo di popolazione da cui veniamo, abbiamo secondo me bisogni di cibo diversi e mutare radicalmente un sistema di alimentazioni che per secoli ci ha fatti sopravvivere in certi ambienti, di solito produce risultati aberranti.
Diverso, anzi connesso, è il discorso sul mangiare troppo e male.
Su questo, mi trovi pienamente d’accordo.
Alle sagre e feste di paese, così come durante le festività nazionali tradizionali, si mangia sempre troppo e quasi mai in modo sano. Questi, però, sono eccessi saltuari che, una volta, compensavano lunghi periodi di nutrizione ai limiti della sussistenza.
Ora non è più così e non dovremmo ignorare questo fatto!
Così come non dovremmo ignorare che una volta il nostro fabbisogno energetico era maggiore, perchè tutti si muovevano di più e svolgevano lavori pesanti. Infatti, morivano anche presto.
Ora si esagera con la quantità del cibo e con la scarsa qualità.
Non credo, però, che sia colpa tutta delle proteine animali, prova ne è che non mi risulta che i vegetariani ed i vegani, soprattutto, vivano più a lungo o siano più sani.
Conosco sportivi di un certo spessore che hanno provato diete vegane e, dopo un iniziale miglioramento, si sono trovati a dover mollare perchè il loro fisico non reggeva più la fatica.
Perchè un’alimentazione con sole proteine vegetali richiede una cura maniacale nel dosaggio e nella preparazione e tempi che noi non abbiamo, oggettivamente. A patto di tralasciare tutto il resto (e comunque costa un botto procurarsi le materie prime).
Ciò non toglie che si possa ridurre il consumo di grassi e proteine animali, controllare il peso, muoversi e, soprattutto, sperimentare modifiche della nostra alimentazione per capire cosa ci fa stare meglio.
Io, a causa delle allergie, sono costretta a farlo ma da un certo punto di vista è stato positivo per tutta la famiglia, perchè ci stiamo abituando a consumare una varietà maggiore di cibi e a semplificare le cotture, oltre che ad eliminare tutto ciò che è precotto o troppo “pasticciato”. I risultati si vedono.
Eppure, la frutta per me è veleno, così come la maggior parte delle verdure.
Abbiamo inquinato talmente tanto che ora molti di noi sono ipersensibili e diventa difficile produrre e consumare cibi davvero “sani”, al di là delle certificazioni bio che trovano il tempo che trovano.
Scusa…è un commento prolisso ma hai toccato un tema che mi è caro!
Comunque credo che sia giusto e sano informarsi sulla alimentazione, così come trovare l’equilibrio e la misura, sperimentare e cercare di proporre pasti sani.
Noi questa estate per nove giorni abbiamo mangiato panini a pranzo, integrando poi con frutta. E’ stata una eccezione, dovuta alla necessità di stare fuori casa a lungo e in montagna, però quando siamo tornati per una settimana mio figlio è stato il primo a chiedere solo verdura e frutta, niente carne e poca pasta! Segno che, se si ascolta davvero il proprio corpo, senza farsi trarre in inganno dalla pubblicità o dalla fretta, non si sbaglia.
In Italia, come in Grecia, la socialità passa dal riunirsi a tavola e questo penalizza le scelte alimentari “sani”, però, anche in questo caso, è tutta questione di misura!
Silvia Fanio says
Sono un po’ perplessa.
Si, concordo con il fatto che dovremmo mangiare il giusto, perché spesso si esagera con le dosi.
A casa mia, infatti, la sera si mangia solo un piatto di minestrone con verdure, legumi e cereali. Le proteine le usiamo solo a pranzo.
Lavoro in un asilo nido, dove la dose per il pranzo per noi educatrici è come quella di un bambino di tre anni. Ci credi che arrivo a sera che ho mal di testa e non riesco a ragionare perché non ho abbastanza calorie in corpo? Forse il digiuno controllato non è compatibile con il lavoro che faccio, perché se saltassi il pasto sverrei di sicuro…
Lo ammetto.
Questo post mi fa riflettere e mi perplime…